Villavallelonga – ” Basta con le bugie e con gli attacchi! Chi scrive articoli dovrebbe, quanto meno, informarsi prima di raccontare falsità o inesattezze che danneggiano l’immagine di amministratori e cittadini.
Non è la prima volta che ci troviamo di fronte persone che scrivono del nostro paese in maniera approssimata e distorcendo la realtà. Era già successo per la vicenda riguardante la strada che dalla Madonna della Lanna porta ai Prati d’Angro, (cogliamo l’occasione per ribadire, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che il procedimento penale si è concluso nel mese di febbraio 2019 con una sentenza che lascia poco spazio all’immaginazione: “Il fatto non sussite!”, dato che le autorizzazioni c’erano e i lavori sono stati fatti nel rispetto di un progetto approvato da chi di dovere) e continua a succedere oggi per decisioni prese dall’Amministrazione Comunale per far fronte a una necessità di regolamentazione della stessa area.
Partendo dal presupposto che regolamenti e/o chiusure varie, anche a pagamento, esistono da sempre e in ogni paese che abbia la necessità di regolamentare il flusso di persone o tutelare una certa area, vorremmo una volta per tutte chiarire che non siamo più disposti a tollerare attacchi a mezzo stampa, o ancor peggio tramite social, da parte di persone che non conoscono e non vivono la nostra realtà.
Innanzitutto spieghiamo, di nuovo, perché è consentito l’accesso a coloro che sono residenti a Villavallelonga: al di là del fatto che la residenza è uno dei criteri base per la chiusura delle strade e non solo, i residenti a Villavallelonga sono portatori di diritti come l’uso civico che forse per qualcuno è poca cosa, per altri non esiste proprio ma da queste parti riveste ancora una notevole importanza. Seconda cosa, in località Prati d’Angro quasi ogni cittadino residente, ma anche non più residente, ha terreni di proprietà. Proprietà privata un “diritto reale di cui il proprietario ha diritto di disporre in modo pieno ed esclusivo entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico” art. 832 c. c.
In secondo luogo, la necessità di trovare una regolamentazione per gli accessi in quell’area era diventata estremamente urgente dato che fino ad un paio di anni fa chiunque e in ogni ora del giorno e della notte poteva raggiungerla. Ci chiediamo, è forse questo che volevano questi “escursionisti”? Essere liberi di raggiungere i Prati d’Angro sempre e comunque? O forse avrebbero voluto raggiungere il Rifugio di Iorio in macchina (cosa evidentemente impossibile, ma forse avrebbero voluto dimezzare il cammino potendo lasciare l’auto circa 4-5 km più avanti della Madonna della Lanna).
Il nostro intento non era chiudere la zona agli escursionisti, né tantomeno ai turisti: lo scopo primario era ed è quello di tutelare una delle aree più belle del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, dato che come già detto chiunque poteva accedere senza essere minimamente controllato. Anche perché, a differenza di altri paesi, l’area protetta è esterna e lontana dal centro abitato (circa 5 km) risulta quindi difficile averne un controllo costante. E possiamo garantire a chi ci accusa di aver cacciato gli escursionisti o di aver chiuso l’area ai turisti che Villavallelonga, purtroppo, non ha mai vissuto di turismo legato alle escursioni dato che nella stragrande maggioranza dei casi si torna a valle e si va a casa, senza soggiornare in paese o prendere un caffe.
Siamo consapevoli della necessità di dare una spinta al turismo, ma neanche sotto questo punto di vista siamo rimasti con le mani in mano: abbiamo già avuti diversi incontri con i
rappresentanti del PNALM, l’ultimo nel mese di luglio scorso, per concordare delle linee guida non solo relativamente agli accessi ma anche per l’utilizzo dei punti fuoco e dei rifugi, tenendo anche conto dell’aspetto legato alla sicurezza.
Ciò su cui stiamo cercando di ragionare maggiormente, sperando di giungere alla migliore soluzione, è come creare un collegamento tra centro abitato e i Prati d’Angro, dato che uno dei problemi maggiori di Villavallelonga è che chi fa escursioni o gite o scampagnate presso i prati d’Angro spesso e volentieri non passa attraverso il centro abitato. Risulta quindi difficile sviluppare un certo tipo di turismo.
Ed è forse questo quello che è capitato a chi scrive dell’esistenza di agriturismi in paese. O a chi dice che la strada sia chiusa: basterebbe recarsi in comune o chiedere telefonicamente informazioni per scoprire che la strada non è chiusa ma semplicemente regolamentata e che è possibile essere autorizzati. E’ comunque bizzarro leggere di escursionisti, amanti della natura e delle lunghe e spesso dure passeggiate in montagna, che criticano la regolamentazione degli accessi motorizzati in un’area protetta.
Ci spiace leggere costantemente falsità riguardo le azioni amministrative; riportare in un articolo due righe di un’ordinanza distorce la realtà. Chi fa giornalismo dovrebbe quanto meno riportare la verità dei fatti. Così come non ci sembra corretto tirare in ballo associazioni come il CAI, in particolare il CAI Coppo dell’Orso, con cui questa amministrazione ha intrapreso rapporti seri e basati sul rispetto reciproco, arrivando a definire la concessione del rifugio di Coppo dell’Orso che sarà prossimamente discussa in consiglio comunale. Lo stesso CAI, ad oggi, non ha mai avuto problemi nel portare avanti la propria attività rispettando l’ordinanza del sindaco.
Siamo consapevoli di poter fare di più e siamo disposti ad accettare consigli e critiche costruttive, ma non siamo più disposti a tollerare chi dice falsità. E ci piacerebbe che chiunque avesse problemi si rivolgesse a chi di dovere, senza scrivere articoli poco veritieri che danno l’impressione di avere davanti persone che vorrebbero avere quella zona a disposizione sempre e comunque”.