Acqua per la pace. Chi ha visto il convulso affanno di una trota tentare l’ultimo guizzo nella rete del pescatore; chi ha visto un fiore seccato nell’arsura; chi ha visto il fuoco divorare foreste sul gemito dell’aria tra fiamme in delirio; chi ha visto le rane soffocare nel fango dello stagno prosciugato; chi ha visto un bimbo morire di sete mentre se ne duale la vasta maternità sa che le mani dell’uomo reggono le dighe dell’acqua per farne fontane sul giardino del mondo. Un artiglio livido d’indifferenza Strazia il cielo e la terra in subbuglio Per un pozzo di pioggia sul becco adunco dei giorni del dolore senza tregua. Nessuno ascolta il canto ora impetuoso Delle cascate ora dolce dei laghi Ora tumultuoso degli oceani Involare tra le nubi a placare la sete di vita Nella felicità senza fine di un giorno di pace.