Abruzzo – Mattia Di Quinzio, 35 anni, ha deciso di porre fine alla sua vita lanciandosi dal ponte sul fiume Fino, nel territorio di Bisenti, in provincia di Teramo. Il gesto estremo ha lasciato sgomenti i familiari, gli amici e tutti coloro che lo conoscevano.

Mattia, originario di contrada Roccafinadamo a Penne, era ben conosciuto nella zona della Valfino. Ex operaio della Brioni, aveva una passione per le escursioni in montagna e per trascorrere del tempo con gli amici. Nonostante la sua vita sociale e le sue passioni, nulla avrebbe lasciato presagire una simile tragedia.

Secondo le prime ricostruzioni, Mattia si sarebbe allontanato da casa nella tarda mattinata di ieri. La sua auto è stata trovata parcheggiata vicino al ponte, e un passante ha subito allertato i soccorsi quando ha notato la vettura sospetta.

I sanitari del 118, giunti rapidamente sul posto, hanno tentato invano di rianimarlo, ma il volo dall’alto era stato fatale. I vigili del fuoco si sono occupati del recupero del corpo, mentre i Carabinieri di Bisenti hanno svolto i rilievi del caso.

Sulla scena del tragico gesto, non è stato trovato alcun biglietto o messaggio che potesse spiegare le ragioni della decisione di Mattia. L’assenza di un chiaro motivo ha aumentato il dolore e l’incredulità tra i familiari e gli amici, che non riescono a darsi una spiegazione per un atto così drammatico.

Il magistrato di turno ha disposto l’ispezione cadaverica, ma non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia. Dopo gli accertamenti, è stato dato il nulla osta per la sepoltura, permettendo alla famiglia di dare l’ultimo saluto a Mattia.

La notizia della sua morte ha sconvolto profondamente la comunità di Penne, dove Mattia era una persona molto conosciuta e apprezzata. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, non solo tra i familiari, ma anche tra chi lo conosceva e lo stimava per la sua personalità aperta e solare.