Addio ad Antonietta Centofanti la portavoce del comitato dei familiari delle vittime della Casa dello Studente

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Il cordoglio delle istituzioni

L’Aquila – E’ scomparsa all’improvviso, all’età di 71 anni, l’aquilana Antonietta Centofanti, portavoce del comitato dei familiari delle vittime della Casa dello Studente.

E’ stata trovata senza vita nella sua casa.

La notizia della sua morte si è subito diffusa sui social dove in moltissimi stanno lasciando messaggi di cordoglio per Antonietta.

Tra questi il Sindaco di L’Aquila Pierluigi Biondi: “Mancherà a tutti. In questi anni ho avuto l’opportunità di conoscerla e confrontarmi spesso con lei, individuando sempre un punto di d’incontro su temi di interesse comunitario: decisivo il suo apporto nell’organizzazione delle fiaccolate in memoria delle vittime del sisma così come per la condivisione sull’idea degli spazi che oggi ‘animano’ il Parco della memoria. Perché quell’area, come amava sottolineare, deve rappresentare la vita e la speranza per il futuro, oltre che un luogo di commemorazione. Ricorderemo la sua forza, l’instancabile operosità a servizio dei Solisti Aquilani e la capacità di saper essere protagonista nonostante la sua discrezione. A nome della Municipalità e a titolo personale rivolgo sentite condoglianze ai famigliari di Antonietta”.

Il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio: “La scomparsa di Antonietta Centofanti crea un vuoto in Abruzzo e nella città dell’Aquila in particolare. Il suo amore per il territorio è stato il fil rouge che ha contraddistinto la sua vita sia nel lavoro sia nel tempo libero. Negli ultimi anni facendosi portavoce delle vittime del sisma ha saputo tenere unita un’intera comunità provata dal dramma del terremoto, sapendo infondere speranza e voglia di ricominciare. Ai familiari esprimo il cordoglio personale e dell’intera giunta regionale”.

L’assessore regionale Guido Liris: “La morte di Antonietta Centofanti lascia interdetti. La sua resistenza pacifica e silenziosa, ma ferma e decisa, ha contrassegnato in modo indelebile il periodo del post terremoto. Ha combattuto per una giusta causa, riuscendo anche a intessere una rete di relazioni a livello nazionale per unire i familiari delle vittime di stragi e catastrofi. Il suo volto e la sua voce pacata resteranno per sempre nella nostra storia. Mi piace anche ricordare la sua straordinaria sensibilità, che traspariva tutta dall’impegno sociale e culturale e dal grande amore per gli animali. Dobbiamo far tesoro di tutto, tenendo ben saldi i principi a cui si è ispirata e a cui ha dedicato un’intera esistenza, in particolare nel sofferto ultimo tratto. Giungano da parte mia e della Regione le più sentite condoglianze”.

E la senatrice Stefania Pezzopane, sua grande amica, che ha lasciato un lungo e commosso messaggio: “ANTONIETTA, ANTONIETTA, ANTONIETTA. Continuo a ripetere il tuo nome, come se questo bastasse a tenerti tra noi. Ma non basta, no non basta. Te ne sei andata in un pomeriggio di primavera, a casa tua, circondata dai tuoi gatti, i tuoi libri, la tua musica. In silenzio, quasi per non disturbare. Ti conosco da sempre, Antonietta, nelle prime contestazioni femministe tu c’eri, nel gruppo delle donne più grandi, quelle che hanno iniziato per prime. E che hanno insegnato a noi. Poi c’eri negli spettacoli teatrali e nei concerti, tanti concerti hai seguito, curato, guidato. Ma è quel 6 aprile che ha segnato tutto irreparabilmente. Li sei stata la più grande. La donna coraggio, senza reticenza, hai chiesto giustizia. Giustizia per Davide, che era finito sotto le macerie. La casa dello studente, maledetta e assassina. Poi i processi, le manifestazioni, le fiaccolate. Chiedevi giustizia per tutti, i morti del terremoto e Viareggio e Amatrice. Fino all’ultimo 6 aprile, insieme a te a piantare i fiori davanti alla casa dello studente e sotto il telo delle 309 vittime. Il cuore tuo si è fermato questo pomeriggio, ma diciamo la verità. Il cuore tuo si era spezzato irrimediabilmente, quella notte, alle 3.32 quando la terra tremò e risucchio’ la vita di 309 persone. Il sorriso cambiò da allora, cambiò lo sguardo, sempre più orgoglioso e battagliero, ma triste infinitamente triste. Perdo una grande e cara amica, una sorella di tante battaglia. E L’Aquila perde un simbolo di donna coraggiosa, tenace, capace di amore vero e puro. Mi inchino alla tua bellezza, alla tua forza, alla tua rude dolcezza. Ciao amica mia, ciao Antonietta”.

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