Addio all’ex Provveditore regionale della Pubblica Istruzione Nino Santilli, Sospiri: “Lascia un vuoto di sapere, di conoscenza, di cultura”

Abruzzo – “Nino Santilli, Provveditore regionale della Pubblica Istruzione, è stato l’emblema della scuola abruzzese, la figura più rappresentativa, assieme al fratello Sandro, quest’ultimo Provveditore Provinciale, di quel mondo di aule, banchi, Istituti, docenti, collaboratori scolastici, studenti, che ha segnato la storia del nostro Abruzzo. La sua scomparsa odierna lascia un vuoto di sapere, di conoscenza, di cultura, che pure dovremo essere bravi a colmare ricordando la sua eredità. Alla famiglia esprimo il cordoglio e la vicinanza miei personali e di tutto il Consiglio della Regione Abruzzo”.

Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando la scomparsa odierna dell’ex Provveditore Nino Santilli. “Santilli era la scuola – ha ribadito il presidente Sospiri – che a partire dal 1964 non ha mai abbandonato, assicurando un impegno, una dedizione, una passione straordinari, oltre ogni misura. E anche dopo la pensione ha continuato a dedicare se stesso al mondo dell’istruzione, non facendo mai venire meno il proprio know how, la propria irrinunciabile esperienza, come una presenza discreta, ma tangibile, continuando a dispensare i propri consigli a tutta la nuova classe dirigenziale nelle cui mani ha lasciato la sua scuola.

Uomo interessato, partecipe, mai indifferente a ciò che accadeva nel mondo dei giovani, sia alle generazioni che ha visto crescere e di cui mi onoro di far parte, sia alle nuove generazioni, capace di catapultarsi dal mondo della carta all’universo digitale, di comprendere le esigenze della transizione informatica e pronto a coglierne gli effetti e i lati positivi.

La sua preoccupazione principale è sempre stata quella di coinvolgere i giovani, i ragazzi, di far capire loro quanto fosse importante studiare, conoscere, sapere, e assorbire esperienze. Il dolore della sua perdita può essere arginato solo dalla consapevolezza dell’immenso patrimonio culturale che ci ha lasciato e di cui dovremo saper fare buon uso”.

Fonte: Consiglio Regionale dell'Abruzzo

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