Avezzano – Per una generazione di avezzenesi, e di marsicani più in generale, il Qè ha sempre rappresentato un luogo “mitico”: lo spazio delle serate con gli amici in discoteca, il tempo del divertimento e della spensieratezza, l’epoca delle avventure e delle nottate passate a ballare. Il famoso Qè, adesso, viene demolito. L’immagine del cantiere e di una ruspa che sta provvedendo a tirare giù le mura di quello che per parecchio tempo, tra gli anni Novanta e gli anni Duemila, è stato luogo di incontro di migliaia di ragazzi, ha lasciato perplessi e sconfortati tutti i suoi ex frequentatori.
Abbiamo contattato Giancarlo Di Pangrazio, uno dei vecchi gestori del Qè. “Ricordo il momento in cui nacque il nome” ci racconta Di Pangrazio “avvenne tutto per caso, dall’incontro tra una grande Q che avevo appena notato su un giornale e l’ingresso nel mio ufficio di una signora di Celano che disse ‘cu è questo?’. Dalla strana combinazione di questi due momenti nacque il Qè“. Un nome singolare, ma anche molto originale e mediaticamente efficace. Al tempo il locale riusciva a ospitare moltissime persone nel corso dei lunghi week-end.
“Il giovedì facevano cabaret e, tra i primi comici arrivati, ci fu Enrico Brignano” racconta Di Pangrazio “e altri grandi cabarettisti che ora sono famosi. Il venerdì organizzavamo concerti con importanti artisti nazionali. Il sabato sera c’era sempre un gruppo che faceva musica dal vivo anni ’70 e a seguire, da una certa ora in poi, c’era il DJ che faceva ballare tutti. La domenica pomeriggio c’erano i più giovani e la domenica sera il latino-americano“. Erano tempi luminosi per il Qè. Lo ricordano anche alcune persone che, all’epoca, lo frequentavano ogni fine settimana. “C’erano spesso code di gente in attesa di entrare perché venire a ballare al Qè era la regola” ci spiega Debora.
Sapere che quel vecchio e glorioso locale ora sarà tramutato in un condominio, per qualcuno, è il segnale della fine di un’epoca. È stato chiuso parecchi anni fa il Qè, ha cambiato nome e gestori, ma almeno esisteva ancora, pur se chiuso e mai rianimato. Ora, con la sua demolizione, scompare per sempre uno dei simboli della storia avezzanese e marsicana. Dalle parole dell’ex gestore si percepisce la malinconia di chi è consapevole di un tempo che è trascorso, di un tempo che non tornerà. Molti di quelli che hanno frequentato il Qè ai tempi d’oro non potranno far altro che prendere atto di quel che sta avvenendo e ricordare con nostalgia le serate trascorse a ballare sulla pista del Qè.