Aggressione verbale al sindaco di Tagliacozzo, interviene l’avvocato del cittadino coinvolto: “Si è trattato di una lecita e legittima contestazione”

Tagliacozzo – In riferimento all’articolo apparso sulla nostra testata dal titolo Violenti insulti rivolti al Sindaco di Tagliacozzo: “alcuni cittadini hanno completamente perso l’educazione ed il rispetto”, riguardante il racconto del sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, in merito ad un episodio di pesante aggressione verbale subita da parte di un cittadino, l’avvocato Giuseppe Salvatore Cutellè, in  nome e per conto del cittadino coinvolto, tiene a precisare quanto segue:

La”pesante aggressione verbale subita da un cittadino” altro non è stata che una lecita e legittima, circoscritta, contestazione, che ha tale fondamento logico e giuridico da annientare qualsivoglia enfatizzazione dell’episodio, e mistificazione della sua valenza ad asserita aggressione, seppur verbale. Quanto alla virgolettata affermazione iniziale dell’articolo, si rende necessario confutarne l’assunto, in quanto trattasi di circostanza fuorviante, e non corrispondente al vero. Nella piena convinzione che il rispetto bisogna saperselo anche guadagnare, riporto, qui di seguito, taluni stralci integrali della pec che ho inoltrato, in nome e per conto “di quel cittadino aggressore” (che vanta una c ben oltre il maiuscolo, e osserva i più basilari principi di civiltà, seppur non tollera, o mal digerisce, arroganza e palesi manifestazioni di ingiustizia di qualsivoglia genere e natura, e men che mai se ascrivibili a figure istituzionali) al Comune di Tagliacozzo, nella persona del Sindaco.

Non è quindi in discussione una generalizzata contestazione sull’iniziativa intrapresa nel borgo, che deve intendersi qui invece circoscritta esclusivamente alla grata apposta in corrispondenza al civico ***che si estende addirittura oltre il portone d’ingresso della sua abitazione, precludendo sostanzialmente, ad opera di codesta PA, la libertà di movimento, e così inibendo vuoi l’agevole accesso all’abitazione, vuoi, l’impossibile, asporto, o comunque transito, di ogni suppellettile, anche di modeste dimensioni”; “Le modalità con le quali è stata murata la grata in questione, rendono finanche difficoltoso l’ingresso all’abitazione con le buste della spesa. A tal proposito segnalo, avendo motivo di credere nella mancanza di cura sui preventivi accorgimenti, che la grata apposta sul muretto di recinzione è alta metri 1,25, in verticale si estende ben oltre il limite della porta d’ingresso all’abitazione, residuando, in orizzontale, uno spazio, l’unico, di dimensioni pari a circa 1 metro per poter accedere, e non solo, all’immobile. È fuor di luogo che siffatta contingente, quanto pregiudizievole, situazione, rende necessarie ben determinate forme di tutela, che presuppongono, giustificano e motivano la richiesta di accesso ai relativi atti amministrativi. Tutto ciò – si badi – ove non vengano previamente apprestati idonei rimedi per rendere libera ed accessibile quantomeno la parte antistante la porta per accedere agevolmente all’abitazione”.

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