Tagliacozzo – Si alza il sipario del Teatro Talia sullo spettacolo della Compagnia Berardi Casolari “In fondo agli occhi” previsto per sabato 2 aprile alle ore 21,00.
La performance rientra nel cartellone della stagione di Teatro e Musica organizzato dalla Associazione Culturale “Teatri dei Marsi” nata dall’incontro di due rinomate e professionali realtà : Harmonia Novissima – direttore artistico il M° Massimo Coccia – il Teatro Lanciavicchio con la direzione di Stefania Evandro e con il supporto dell’Amministrazione Comunale.
La valenza della regia firmata da Cesar Brie, risulterà di notevole interesse per gli “addetti ai lavori”. Uno spettacolo che rietra nei canoni della nuova drammaturgia per la sua capacità di riuscire ad affrontare una della problamatiche capace di sconvolgere una vita: la malattia.
“L’indagine parte e si sviluppa da due differeti punti di vista: uno reale, in cui la cecità, malattia fisica, diventa filtro speciale attraverso cui analizzare il contemporaneo, e l’altro metafisico, in cui la cecità è la condizione di un intero Paese rabbioso e smarrito che brancola nel buio alla ricerca di una via d’uscita“.
La storia è di una donna, una barista, abbandonata dal suo uomo, che diventa amante del suo socio non vedente. Un intreccio delle storie della loro vita, una confessione dei loro sogni mai realizzati, e delle speranze da condividere in quel bar, in quella loro attività che diventa metafora di un paese dove : “… non è rimasto più nessuno… perchè ci vuole talento anche per essere mediocri…..”
“In fondo agli occhi” di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
Regia: Cesar Brie
Per saperne un pò di più:
Nel 2001 Gianfranco Berardi, attore pugliese non vedente, lavorando nella produzione “Viaggio di Pulcinella alla ricerca di Giuseppe Verdi” di e con Marco Manchisi, incontra sulla scena l’attrice Gabriella Casolari, emiliana, con la quale inizierà un percorso che, dopo varie esperienze con diverse realtà produttive di calibro nazionale ed internazionale nel settore teatrale, cinematografico e radiofonico, convoglierà a maggio 2008 nella Compagnia Berardi Casolari. La poetica espressa dal gruppo appartiene a quella branca teatrale generalmente riconosciuta come teatro contemporaneo ed in particolar modo affonda le sue radici in quella corrente detta “nuova drammaturgia”. Pur considerando prioritario l’aspetto popolare di ogni singolo lavoro, lo stile del duo apulo emiliano si muove fra il teatro tradizionale ed un linguaggio più sperimentale ed innovativo, tanto da definire i propri lavori vere e proprie “Tragicommedie”, in cui la miseria del vivere diventa spunto comico e la leggerezza veicolo per la riflessione.
Cesar Brie
César Brie nasce a Buenos Aires, Argentina. Arriva in Italia a 18 anni con la Comuna Baires,gruppo teatrale di cui è cofondatore. Si separa dalla Comuna nel 1975 e comincia a sviluppare un’arte apolide, a stretto contatto con le molte realtà incontrate in una vita passata per scelta in esilio.
Nel 1975 crea a Milano il Collettivo teatrale Tupac Amaru, Nel 1978 scrive e mette in scena lo spettacolo A Rincorrere il Sole, assolo sul suicidio, che anticipa in modo spietato e doloroso la sconfitta del movimento di lotta.
Dal 1981 al 1990 lavora insieme a Iben Nagel Rasmussen nel Gruppo Farfa e poi nel Odin Teatret di Danimarca nelle vesti di autore, regista e attore.
Nel 1991, fonda in Bolivia il Teatro de Los Andes. Con questo gruppo ha creato spettacoli che partono dalla storia o dai classici, ma calati profondamente nell’attualità: una serie di lavori esemplari destinati a girare il mondo. Edita 5 numeri di una rivista di studi teatrali e documentazione El tonto del pueblo (lo scemo del villaggio). Pubblica nel 2007 in Bolivia, un romanzo autobiografico: La Vocación.
Nel 2008 realizza due documentari in Bolivia: Umiliati e offesi e Tahuamanu su un pestaggio a campesinos e su un massacro nella giungla boliviana. Oggi Cesar Brie è ancora in Italia come pedagogo, e come autore/attore con la ripresa del monologo Il mare in tasca (produzione Cesar Brie-Arti e Spettacolo) e con il suo nuovo monologo Albero senza ombra (produzione Fondazione Pontedera Teatro con la collaborazione organizzativa di Arti e Spettacolo). Karamazov, del 2012, prodotto dal ERT è stato nominato tra le tre migliori regie al premio UBU.
“L’autobiografico e l’universale vanno di pari passo: quando mi parli precisamente di te, mi parli del tuo paese, quando mi parli del tuo paese mi parli esattamente di te.”
Per informazioni: 334 2578164 – 3287158875