Alla ricerca di Marsi ed Equi. Giuseppe Grossi presenta il suo nuovo libro

Avezzano – Giovedì 12 dicembre, alle ore 16:00, presso Palazzo Torlonia, ad Avezzano, il professor Giuseppe Grossi, all’interno delle iniziative promosse dall’Archeoclub Marsica, presenta il suo nuovo libro: “Alla ricerca dei Marsi e degli Equi (XVI-XXI secolo)”. Il libro, sponsarizzato da AEVUS, è costato allo studioso marsicano due anni di ricerca e di lavoro. Un saggio storico-archeologico che, secondo quanto Grossi scrive nella Premessa al libro “non nasce per descrivere tutte le ricerche del suolo occupato dalle antiche tribù degli Equi e Marsi, ma, principalmente quelle indagini messe in stretta relazione con il nascere e svilupparsi del mondo italico, dalla prima età del Ferro fino agli inizi del I secolo a.C. (Bellum Marsicum). È il periodo paleo-italico (IX-VI secolo a.C.), quello in cui viene fuori l’identità di quella che lo scrivente ha chiamato “cultura fucense”, di cui sono piena espressione le successive popolazioni storiche dei Marsi ed Aequi in precedenza definibili Fougni (Fucensi)“.

Copertina del libro di G. Grossi

Giuseppe Grossi, quindi, con “Alla ricerca dei Marsi e degli Equi (XVI-XXI secolo)” si sofferma sul periodo in cui le popolazioni locali da iniziali villaggi all’aperto con le sovrastanti piccole cittadelle regie, in continuo conflitto fra loro, passarono a veri e propri stati con i loro nomem e ethnos originali che li distinguevano dalle popolazioni italiche vicine (Sabini, Peligni e Sanniti), dagli Etruschi, dai Latini, dai Greci e dai Romani. Un protagonista importante di questa nuova opera dello storico marsicano è rappresentato dal grande lago appenninico, il latino Fucinus Lacus (Fougno in italico), fulcro centrale del territorio e nucleo profondo dei miti e divinità della cultura italica locale, in cui si inserirono le opere della successiva romanità.

Attorno al lago Fucino, fino a fine ‘800, vi fu un importante lavoro di ricerca anche grazie alla visita e agli approfondimenti compiuti da numerosi studiosi locali, italiani e stranieri. “Alla ricerca dei Marsi e degli Equi (XVI-XXI secolo)” riesce a offrire visibilità anche a personaggi poco conosciuti, come il pastore Vincenzo Grande di Collelongo, o abilmente utilizzati da studiosi locali e regionali, come l’inglese Andrew Slade a cui va il merito di aver iniziato in modo sistematico lo studio dei centri fortificati di Abruzzo, Lazio e Molise nella parziale indifferenza delle autorità preposte alla difesa e tutela dei Beni Culturali.

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