Oggi si è celebrato San Francesco d’Assisi, asceta, primo poeta in volgare umbro e patrono d’Italia insieme a Santa Caterina. La sua concezione armonica dell’uomo con Dio e il creato, espressa mirabilmente nel “Cantico di Frate Sole”, inoltre, unisce la sensibilità per i fratelli al rispetto ecologico della nostra Terra.
Pertanto egli celebra sia la bellezza, sia l’utilità di tutte le creature dell’universo anche di quelle dolorose perché create da Dio. “Il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine”(Papa Francesco: Catechesi del 21-05-2014).
Questa è una visione del mondo religiosa, ma anche le leggi laiche considerano il paesaggio naturale come uno dei beni più importanti, da proteggere e da trasmettere alle future generazioni.
Questa poesia vuole offrire una piccola considerazione sul bisogno innato d’infinito presente in ogni uomo.
L’Alterità.
L’alterità,
luce e chiarezza
dei miei pensieri
grazia e orrore
multiforme costellazione
vita dell’animo
fervore di principi
chiave dell’universo
canta la gloria
nella sublime
metamorfosi dell’uomo
in bellezza divina
di uccelli esotici.
Muove il perpetuo
e infinito vagare
delle lattee galassie
che respira riverberi
d’alberi e prati
di monti e nuvole
la vicenda melodiosa
del suo Fattore.