Anche un po’ di Marsica prenderà parte allo sciopero dell’8 marzo

Marsica – Anche un pezzo di Marsica aderirà allo sciopero delle donne in agenda per l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna, per sensibilizzare la collettività sulla violenza contro le donne e sulla violenza in genere.

Prenderà parte alla manifestazione, infatti, anche “La Casa delle Donne nella Marsica”, gestita dalla Cooperativa sociale BeFree – un’organizzazione no-profit che gestisce anche il Centro Antiviolenza di Roma-, di cui la dott.ssa Daniela Senese è la psicoterapeuta responsabile: si tratta di una casa rifugio per le donne in difficoltà, una realtà in grado di aiutarle, un luogo di assistenza e di sostegno per tutte coloro che vogliono uscire dalla spirale di violenza, una violenza non solo fisica ma anche verbale, sessuale, psicologica ed economica.

La manifestazione femminista è prevista in 40 Paesi in tutto il mondo e si pensa che parteciperanno milioni di donne. E’ attesa infatti una forte astensione dal lavoro “produttivo e riproduttivo, formale o informale, retribuita o gratuita e coinvolgerà le lavoratrici a tempo indeterminato, le partite Iva, le precarie, le lavoratrici in nero, il lavoro di cura e domestico, le stagiste e le lavoratrici senza contratto, le disoccupate e le studentesse”.

In Italia lo sciopero è promosso dalla rete “Non una di meno”, un movimento politico internazionale nato nel 2015 che prende il nome dal grido delle donne argentine (“Ni una menos”) scese nelle piazze per contrastare una lunga sequenza di femminicidi e che oggi è diventato il simbolo della lotta contro ogni forma di violenza verso le donne, del loro diritto alla vita e dell’affermazione della loro libertà di autodeterminarsi.

Per l’occasione sono previste assemblee, cortei, presidi e piazze tematiche, flash mob  e proteste sul web (Twitter storm) in numerose città italiane.

Questa grande mobilitazione femminista vuole ribadire il rifiuto totale della violenza maschile in tutte le sue forme, la violenza economica, lo sfruttamento e la precarietà della donna e la rabbia di chi non vuole esserne vittima trasformando il #metoo in #wetoogether.

Lo scorso 25 Novembre è stata una data importante perché si è tenuta la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e nella manifestazione di Roma è stato presentato il Piano Nazionale Antiviolenza che a tutt’oggi risulta in attesa di approvazione.

Queste sono le statistiche delle violenze in Italia: 1 donna su 3 ha subìto una qualche forma di violenza ed 1 donna su 3 viene uccisa da uomini a lei familiari (dati ISTAT). Sono dati che spaventano e che devono far riflettere ma soprattutto sono sintomo di un problema purtroppo strutturale dovuto alle abitudini, ai comportamenti e alla mentalità dell’uomo e anche alla condizione della donna nella vita sociale. Ancora oggi ci sono uomini che credono che la donna sia un essere umano inferiore, di serie B, che deve solo ubbidire e sottostare alla loro autorità non riconoscendo così nella donna pari diritti e dignità. (L.G.)

 

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