“Uno strano e cinico destino ormai da anni caratterizza in negativo il turismo delle aree montane ed interne abruzzesi, in particolar modo di quelle aquilane.
Dapprima i tanti e disastrosi eventi sismici che si ripetono ormai da quasi dieci anni senza soluzione di continuità e che anche tragicamente si sovrappongono a calamitose nevicate, incendi di proporzioni devastanti, che hanno determinato vittime e danni incalcolabili all’economia turistica, cui si è anche innescata la pubblica inefficienza che ha impedito il funzionamento degli impianti sciistici del Gran Sasso fino allo scorso aprile….
Ma come se tutto ciò non bastasse, ora anche le singolari e paradossali scelte dell’Amministrazione Provinciale aquilana che, anche a seguito di riforme istituzionali che finora hanno solo sottratto fondi ai bilanci delle Province senza portare beneficio alcuno, ecco che giunge l’ultima “chicca” a completare l’opera.
È notizia ormai nota da qualche giorno che con una determina dirigenziale la Provincia dell’Aquila, invece di riparare le infinite e pericolose buche delle strade di montagna del comprensorio aquilano, ha deciso di…. chiudere le strade al transito delle moto e delle bici che in questo periodo dell’anno sono portatrici di fondamentali flussi turistici per la disastrata economia dell’accoglienza del nostro territorio. Tutto questo oltre ad essere paradossale, procura ingenti danni agli operatori del settore e ulteriori conseguenze negative sui livelli occupazionali di uno dei pochi comparti che, anche se a fatica, ancora e nonostante tutto, genera posti di lavoro a migliaia di addetti.
Per tale ragione rivolgiamo un deciso ed accorato appello a tutte le Istituzioni regionali, provinciali e locali affinché si provveda con somma urgenza al ripristino delle condizioni di sicurezza sulle strade disastrate ed abbandonate da troppo tempo all’incuria ed al degrado e si revochi urgentissimamente la determina del paradosso: la Provincia ripari le buche anziché chiudere le strade.
È questa l’unica cosa giusta da fare. È proprio questa l’ora di farlo. Subito”.