Arriva dalla Cina l’allarme per un nuovo virus che per il momento ha infettato 35 persone in Cina, in particolare nelle province di Shandong e Henan. Come riportato da Il Giornale.it, si chiama Langya virus (LayV), del genere henipavirus, ed è stato identificato nei tamponi faringei grazie all’analisi metagenomica e poi all’isolamento del patogeno. L’articolo è stato pubblicato da un team scientifico composto da studiosi di Cina e Singapore, che hanno effettuato la pubblicazione sul New England Journal of Medicine, rivelando quale sia l’agente patogeno di contagio e quali siano i sintomi correlati.
Questa infezione, che rientra nel range delle zoonosi, provoca sintomi come febbre, affaticamento, tosse e può compromettere anche la funzionalità epatica e quella renale. Alcuni sintomi possono essere coincidenti con quelli dati dall’infezione del coronavirus Sars-Cov-2 ma, almeno nelle forme studiate dagli scienziati, si manifestano con maggiore intensità. Il virus è ancora in fase di studio, perché si tratta di una nuova zoonosi per la quale non sono ancora state individuate le cure. Inoltre, si tratta di una scoperta talmente recente che ancora dev’essere dimostrata una eventuale capacità di trasmissione da uomo a uomo.
La mortalità, in caso di contagio con uno di questi virus, è molto alta e oscilla tra il 40 e il 70%: percentuali molto più elevate rispetto a quelle dei coronavirus e, in particolare del Sars-Cov-2. L’unica terapia è la gestione delle complicanze in questo momento, anche perché non esiste, ovviamente, un vaccino che possa prevenire il contagio o smorzarne gli effetti.