Celano – Mario Casale, di Articolo Uno, torna sulla vicenda giudiziaria che ha interessato l’amministrazione comunale Celano per commentare le dichiarazioni della Presidente del Consiglio, Silvia Morelli che, attraverso una nota stampa, aveva manifestato tutta la sua soddisfazione per l’annullamento da parte del Tribunale di Riesame di quattro capi d’imputazione a carico del Sindaco Settimio Santilli.
«Mentre leggevo le dichiarazioni della Presidente del Consiglio comunale di Celano, improvvisamente mi sono tornate in mente le letture dei quotidiani durante il ventennio fascista, quando venivano glorificate con linguaggi pomposi e aulici le atrocità del regime.» Queste le parole di Casale in un comunicato consegnato alla stampa.
Il referente di Art.1, invitando i più giovani a rileggere quelle che definisce, pagine di servilismo della stampa di regime, afferma che tale genere di letture potrebbero aiutare tutti a comprendere i fenomeni di oggi.
«Mi sembra di capire che per i cortigiani nemmeno le intercettazioni abbiano valore, una sordità conveniente accompagnata da un sentimentalismo affettato e da un ipocrita richiamo al garantismo, quando si tratta di amici di sventura.» continua Casale nella sua nota, dove però ammette di non capire molti meccanismi giudiziari, e di ciò si scusa.
Questo però non gli impedisce di esprimere considerazioni di merito sul comportamento degli amministratori. «Se un tribunale mi dice che devo stare lontano dal mio paese mentre lo sto amministrando, è probabile che il mio comportamento non sia corretto, che magari abbia commesso – inconsapevolmente – un reato e che possa reiterarlo.»
La nota si conclude con l’auspicio di Mario Casale a una maggiore cautela nell’esternare solidarietà agli amministratori indagati. Per lui, ci vorrebbe più attenzione al corretto e trasparente funzionamento delle istituzioni, quelle che a suo dire, stando alle intercettazioni pubblicate, sarebbero le più colpite dal cinismo e dalla cialtroneria.
«Personalmente esprimo la mia vicinanza a tutti i celanesi che mai hanno sostenuto personaggi che hanno costruito il consenso con il favore e il condizionamento e che hanno mantenuto alta la loro dignità, quella di Celano e dell’intera Marsica.»
