Castelnuovo

Chiamata così dai suoi abitanti, dopo che essi ebbero abbandonato il vecchio castello, posto piú in alto e costruito proprio di fronte alla cittá di Albe (Di Pietro). «La Bolla di Clemente III ricorda la chiesa S. Pancrati in Castelnuovo, quantunque attualmente la chiesa parrocchiale sia dedicata a S. Giacomo Apostolo e servita da un Abbate Curato» (Paoluzi). Nelle vicinanze doveva esservi anche un Castro Pretorio.

Per secoli «villa» di Albe — la sua popolazione non superó mai le dieci famiglie (i cognomi furono sempre i seguenti: Cofini, Ruscitti, Di Flaminio, Di Mattia, Salone) — nel XIX secolo divenne frazione del Comune di Massa.

Proprio agli inizi del sec. XIX Castelnuovo si rese protagonista di una vera e propria rivolta contro il “pro-attuario” della corte di Albe e contro i massetani, rifiutandosi di pagare la cosiddetta “tassa fatta per lo incasso de’ miliziotti” (cfr.in ADM, C/61, 1184, anno 1801). Successivamente Casteluono passò sotto il comune di Avezzano.

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