La quarta edizione della Tribuna reca questo telegramma spedito da Tagliacozzo alle ore 19:
”A Tagliacozzo tre case sono crollate. Quattro sono i morti oltre cento feriti. Ma i danni a Tagliacozzo non sono nulla a confronto della catastrofe che si e abbattuta sull’industriosa, ricca, fiorente città vicina di Avezzano. Avezzano non esiste più. Sotto le sue macerie giacciono migliaia e migliaia di cadaveri, schiacciati dal crollo tremendo di tutte le case. Neppure una e rimasta in piedi. La città e rasa al suolo completamente, senza metafora e senza esagerazione. Lo stesso disastro si e abbattuto su molti villaggi circonvicini i cui più offesi sono le frazioni di Poggio Filippo, San Donato e Gallo. Ad Avezzano sono morti quasi tutti i funzionari dello Stato: e morto il sottoprefetto, il capitano dei carabinieri e migliaia di abitanti, giacche solo poche centinaia sono rimasti in vita. E codesti scampati, in gran parte feriti, rimasti lunghe ore sotto le macerie senza soccorso, senza ristoro, non hanno più nulla di umano. ”
Tutte le frazioni limitrofe ad Avezzano hanno subito la stessa sorte: sono atterrate. Le comunicazioni sono per ora tutte interrotte. La città e isolata dal resto d’Italia. Mancano il pane, l’acqua e ogni genere di soccorso.”