L’Abruzzo è percorso da tre principali catene montuose, parallele alla costa: la prima, più vicina all’Adriatico, comprende le vette maggiori ed e spaccata dal varco del Pescara, a valle di Popoli; la seconda va dal Velino al Sirente, al Genzana ed al Pratello e costituisce, in maggiore porzione, lo spartiacque fra Tirreno e Adriatico; la terza comprende i Simbruini, i monti della Meta e si prolunga nel Matese. L’area della Marsica abbraccia quasi per intero lo spazio fra la seconda e la terza catena montuosa, corrispondente al limite ovest dell’Abruzzo, di cui il territorio del Fucino ne occupa la posizione baricentrica; la conca del Fucino e infatti al centro, chiusa in se stessa, mentre attorno le acque defluiscono in ogni direzione, a nord verso il Velino e il Tevere, a sud verso il Liri o il Sangro.
La parte più nota della storia regionale si e svolta principalmente nel solco tra la prima e la seconda catena, in virtù anche della convergenza in un solo bacino fluviale (L’Aterno, il Sagittario, il Pescara). La Marsica ha invece vissuto epoche molto differenti, dove non sono mancate le spinte centrifughe, come I’analisi storica mette in rilievo; tuttavia, come anche si e evidenziato, non ha mai perduto del tutto una omogeneità culturale di fondo, che e riemersa non appena si sono determinate condizioni favorevoli per opera dell’uomo. Tali condizioni hanno il loro riferimento basilare in quell’opera grandiosa che fu il prosciugamento del Fucino durante il ventennio tra il 1855 e il 1875; si venne in tal modo a generare in mezzo al territorio sub-regionale una piattaforma agricola ad alto reddito, che ha operato come fattore centripeto attirando gli abitanti delle limitrofe valli declivi.
Il terremoto del 1915, che colpì tutta la zona, introdusse nei fatti un elemento di ulteriore aggregazione e solidarietà tra le diverse collettività locali insediate nell’area. Si e cosi gradualmente intessuta una rete di interconnessioni, che e andata via via rafforzandosi, sostenuta da un sistema di infrastrutture di crescente peso e rilievo e dalla affermazione progressiva di una identità sul piano socio-economico, che ha tendenzialmente affrancato la Marsica da antiche dipendenze e chiusure. In tal modo si e giunti a delimitare un’area, la quale confina: a nord-est con il resto della provincia dell’Aquila, a nord-ovest con la provincia di Rieti, a ovest con la provincia di Roma, a sud con la provincia di Frosinone. La cartina geografica allegata visualizza la situazione, dando conto della omogeneità, almeno sul piano territoriale, dell’area considerata.
Facendo più specifico riferimento alle unità politico-territoriali esistenti, il nucleo funzionale ed economico dell’area marsicana, rappresentato dalla piattaforma lacustre del Fucino, trova una prima naturale estensione nel territorio dei dieci comuni ripuari: in primo luogo Avezzano, quindi Celano, Aielli, Cerchio, Collarmele, S. Benedetto dei Marsi, Pescina, Luco dei Marsi, Trasacco e Ortucchio. A questi vanno naturalmente aggiunti i bacini tributari del Fucino: la Vallelonga (con i comuni di Collelongo e Villavallelonga), la valle del Giovenco (con i comuni di Ortona dei Marsi e Bisegna) e la valle di Riofreddo e S. Lucia (con i comuni di Gioia dei Marsi e Lecce nei Marsi). Dei bacini circostanti, due hanno rapporti strettissimi con il Fucino: – la valle del Liri, che riceve le acque del Fucino attraverso l’emissario artificiale e solo nella zona bassa risente I’attrazione di Sora; vi corrispondono i comuni di: Cappadocia, Castellafiume, Capistrello, Canistro, Civitella Roveto, Civita d’Antino, Morino, S. Vincenzo Valle Roveto e Balsorano; – i piani Palentini, separati dal Fucino da una sella insensibile e con numerose analogie sul piano agricolo, cui corrispondono i comuni di: Magliano dei Marsi, Massa d’Albe, Scurcola Marsicana, Tagliacozzo e in più Sante Marie. Non si può inoltre prescindere dall’altopiano di Carsoli, con i comuni di: Carsoli, Oricola, Pereto e Rocca di Botte. Per ragioni storico-culturali e per un naturale consenso delle collettività interessate, appartengono all’area, inoltre, i comuni di Ovindoli, Opi e Pescasseroli; d’altra parte, in ogni delimitazione circoscrizionale, a fini politici e/o amministrativi, si finisce per riscontrare nel contorno delle zone per cosi dire grigie, per le quali il criterio di dipendenza e più debole o si sovrappone ad altre dipendenze dall’esterno.
In conclusione, l’area della Marsica è costituita dai 37 comuni, tutti inclusi nella provincia dell’Aquila, di seguitoriportati in elencati in ordine alfabetico:
1 – Aielli
2 – Avezzano
3 – Balsorano
4 – Bisegna
5 – Canistro
6 – Capistrello
7 – Cappadocia
8 – Carsoli
9 – Castellafiume
10 – Celano
11 – Cerchio
12 – Civita d’Antino
13 – Civitella Roveto
14 – Collarmele
15 – Collelongo
16 – Gioia dei Marsi
17 – Lecce nei Marsi
18 – Luco dei Marsi
19 – Magliano dei Marsi 20 – Massa d’Albe
21 – Morino
22 – Opi
23 – Oricola
24 – Ortona dei Marsi
25 – Ortucchio
26 – Ovindoli
27 – Pereto
28 – Pescasseroli
29 – Pescina
30 – Rocca di Botte
31 – S. Benedetto dei Marsi
32 – Sante Marie
33 – S. Vincenzo Valle Roveto
34 – Scurcola Marsicana
35 – Tagliacozzo
36 – Trasacco
37 – Villavallelonga
E’ di speciale interesse osservare, sulla base del prospetto comparativo, che tutti e 37 i comuni presi in considerazione sono aggregati, oltre che in una sola area socio-economica, nella stessa Unità sanitaria locale, che e ente di governo vero e proprio su una materia di tanto rilievo sociale, finanziario e organizzativo, come quella della salute. Essi inoltre sono inseriti tutti nel medesimo Ufficio distrettuale delle imposte dirette.
La Marsica e inoltre una delle due eccezioni in Italia, su base diversa dalla provincia, ai fini della determinazione dell’area di competenza del Genio civile, operanti come sezione autonoma. In un ambito molto diverso, ma comunque importantissimo sotto il profilo storico e culturale, vale a dire quello dell’organizzazione della Chiesa cattolica locale, la Marsica e parte sostanziale della medesima diocesi. A questo proposito non e del tutto senza significato – per sottolineare una precisa identità storico-geografica della etnia ”marsa” – richiamare che il Vescovo diocesano non desume il titolo della sede della diocesi (Marruvium Pescina Avezzano, nella successione), ma, fatto unico nella Chiesa di sempre, s’intitola dal popolo sottoposto alla sua giurisdizione: Vescovo dei Marsi. All’interno dell’area si possono ritrovare tutti i comuni della Comunità montana ”D” (Valle del Giovenco – Pescina), ”E” (Marsica1 – Avezzano), ”G” (Valle Roveto Civitella Roveto); solo Ovindoli, Opi e Pescasseroli appartengono ad altre Comunità montane (la ”C” Sirentina – Secinaro e la ”H” dell’alto Sangro e dell’altopiano delle cinque miglia).
La stessa osservazione, con le stesse eccezioni, vale per i comuni inclusi nelle Regioni agrarie. Tutti i comuni dell’area sono presi in considerazione dallo stesso collegio elettorale ai fini delle elezioni per il Senato (Marsica Val di Sangro). Ai fini delle elezioni per l’Amministrazione provinciale, i collegi uninominali sono costituiti tutti dai comuni dell’area. Inoltre, nelle ripartizioni organizzative di alcuni servizi fondamentali (energia elettrica e telecomunicazioni) i comuni della Marsica sono inseriti nel medesimo distretto. E un fatto, pertanto, che il riconoscimento della Marsica come area omogenea, dotata di un certo grado di autonomia amministrativa, preesiste già da alcuni decenni e non e mai stato concepito come una forzatura; al contrario, storia e vita civile si combinano all’interno di un territorio dotato di una propria soggettività, che ha già trovato una serie di significativi, ancorché parziali, riconoscimenti sul piano istituzionale.
La superficie complessiva della Marsica e di 190.577 ettari, pari al 37,9% del territorio provinciale. Sulla scorta del seguente prospetto e possibile analizzare meglio i caratteri dell’orografia dell’area considerata: – la Marsica si estende su di una superficie territoriale molto tormentata, tra le più difficili d’Italia: le uniche pianure sono costituite dalla conca del Fucino (14.000 ha), dai piani Palentini (5-6.000 ha) e da una parte pianeggiante, peraltro molto esigua, del Carseolano. Non e un caso, del resto, che, ad esclusione di Balsorano, tutti gli altri comuni marsicani siano considerati ”montagna” sotto il profilo statistico; – I’area ha una escursione massima di 2.193 m in altezza, rilevata dalla differenza tra i 2.486 m del Monte Velino e i 293 m del punto più basso del comune di Balsorano; – i dislivelli maggiori si riscontrano nei comuni di Magliano dei Marsi (1.802 m) e di Celano (1.698 m), mentre il comune più pianeggiante e quello di S. Benedetto dei Marsi, sulle rive dell’antico lago, con una escursione tra punto di minima e punto di massima di appena 50 m; – il comune della Marsica più alto in assoluto e quello di Ovindoli (1.375 m misurati sulla soglia della casa comunale); superano i 1.000 metri anche i comuni di Aielli, Bisegna, Cappadocia, Opi e Villavallelonga, mentre il comune più basso e quello di Balsorano, con un valore di appena 340 m sul livello del mare.
Per quanto concerne la distribuzione della superficie anzidetta tra i diversi comuni, Avezzano e il più esteso con 10.404 ha; hanno superficie superiore a 9.000 ha anche Carsoli, Celano e Pescasseroli, mentre Tagliacozzo (8.940 ha) e di poco inferiore; i comuni più piccoli sono quelli di Canistro e Oricola (rispettivamente 1.578 ha e 1.840 ha). Avendo riguardo al rapporto tra superficie e abitanti, il comune nettamente più abitato e quello di Avezzano, con una densita di 326 abitanti per km quadrato; seguono a distanza i comuni di S. Benedetto dei Marsi e Luco dei Marsi, rispettivamente con 154 e 113 abitanti per km quadrato. I comuni con minore densità di popolazione sono Bisegna e Pereto (14 abitanti per km quadrato), Rocca di Botte e Massa d’Albe (17 abitanti per km quadrato), nonché Ovindoli, con 21 abitanti per km quadrato.
Un discorso sul territorio non può ritenersi completo, se non fa almeno cenno alle infrastrutture di trasporto che lo attraversano, ferroviarie e stradali. Nella Marsica la rete ferroviaria e costituita dalla linea (completamente elettrificata) che collega Roma a Pescara, nocche dalla linea che collega Avezzano a Roccasecca attraverso la Valle Roveto (fondo valle del Liri). La prima linea, seconda in Abruzzo per importanza – in termini di volume di traffico merci e passeggeri – soltanto alla linea Adriatica (la quale peraltro e inteiessata a correnti di traffico interregionali), presenta, nel lungo tratto in cui attraversa i massicci dell’Appennino abruzzese, notevoli viziosità piano-altimetriche nel tracciato, che limitano severamente l’efficienza e la funzionalità dei trasporti; ciò, per la verità, penalizza non solo la Marsica, ma I’intera regione. La seconda, priva di impianto di elettrificazione, e di importanza secondaria, avendo caratteristiche di tracciato e di armamento fisso del tutto inadeguate; e per tale motivo finisce per avere, a livello di traffico, un interesse prevalentemente locale. La rete viaria presenta nella subregione marsicana uno sviluppo lineare complessivo di 1.31 4 km, corrispondente al 36,4% della rete viaria ordinaria della provincia dell’Aquila . Dal rapporto tra lo sviluppo stradale compiessivo e la superficie territoriale dell’area risulta uno sviluppo lineare medio di 0,705 km per unita (km quadrato) di superficie, inferiore alla media provinciale e regionale, pari, rispettivamente, a 0,717 e 1.307 km.
In relazione agli abitanti, il valore medio risulta per I’area di 1.045 km per10.000 ab., mentre per la provincia esso e di1.221 km e per la regione di 1.141 km. Rispetto al resto della provincia, peraltro, I’area marsicana dispone di ben il 65,6%, vale a dire i 2/3 della rete autostradale provinciale; per le strade statali I’incidenza e invece del 27% e per quelle provinciali del 32,9%, mentre per le strade comunali extraurbane si risale a un valore del 43,2%. Tali valori di incidenza trovano riscontro nella differenza tra la tipologia della rete viaria dell’area e di quella del resto della provincia: – la rete stradale della Marsica e composta per il 7,5% di kilometraggio autostradale, mentre questo incide solo per il 2,3% nel resto della provincia e per il 2,5% nell’intera regione;
– le strade statali corrispondono al 21,7%, valore inferiore al 33,5% del resto della provincia, ma superiore al 17,6% della media regionale;
– le strade provinciali nell’area sono il 26,6% (nel resto della provincia sono il 31%, nella regione il 31,3%); – le strade comunali extraurbane sono il 44,2% nell’area, il 33,2% nel resto della provincia e il 48,6% nella regione. La Marsica e pertanto ben servita dalla viabilità autostradale regionale, che la collega, dai punti terminali di Roma e Pescara, con i sistemi dell’autostrada del Sole e dell’autostrada Adriatica.
Per quanto concerne le arterie di grande comunicazione, la più importante e la S.S. 5 Tiburtina-Valeria, che ne attraversa il territorio per un lungo tratto. Esiste, inoltre, la S.S. 82 della valle del Liri, che collega Avezzano e la piana del Fucino all’autostrada del Sole e al sistema metropolitano di Napoli. In suo luogo, peraltro, e in fase di avanzata realizzazione la strada a scorrimento veloce ”fondo valle del Liri”, che e parte della più ampia e sviluppata dorsale appenninica di collegamento interno fra Perugia e Benevento, la quale consentirà un’apertura ancora maggiore verso Napoli e il Mezzogiorno, oltre che verso le regioni centro-settentrionali. Attualmente e gia in funzione il tratto che collega Avezzano a Capistrello attraverso la Galleria del Salviano, con una sensibile riduzione dei tempi di percorrenza; il suo completamento aprirà il Fucino e le sue produzioni verso l’area di Napoli, valorizzando altresì le opportunità turistiche di molte zone.
Tra le altre strade presenti nel territorio della Marsica sono da annoverare: – la strada statale per Rieti e Terni della valle del Salto; – la S.S. bis per L’Aquila; – la S.S. 83 Marsicana per il Parco Nazionale d’Abruzzo. I tracciati relativi, particolarmente delle prime due, presentano pero viziosità piano-altimetriche tali da ridurre i tempi medi di percorrenza a livelli molto bassi. E altresì il caso di ricordare che la Marsica dispone di una struttura aeroportuale localizzata a Celano, suscettibile di interessanti sviluppi.