San Cesidio
(Trasacco)
Santa Maria delle Grazie
(Luco dei Marsi)
LE METE DELL’ITINERARIO
Basilica di San Cesidio
E’ una chiesa di chiara fondazione feudale voluta dal Conte dei Marsi Berardo III ed accresciuta dalla seconda moglie Gemma e dal figlio Berardo IV nel 1096, anno della sua prima citazione: “Sancti Cesidii ….. quae sita est in Castro, quo dicitur Transaque ” (Phoebonius, 11, Catal. Episc., 11 – 12).
La presenza del vicino palatium comitale dei Conti dei Marsi permise alla chiesa dei “SS. Martyrum Caesidii et Rufini” di aumentare i suoi possessi soprattutto nel XII secolo con la possibilità di avere accesso alla pesca nel lago Fucino: numerose sono le donazioni dei Conti di Albe e Celano (Crescenzo, Ruggero di Andrea, Pietro e Tommaso) dal 1120 al 1213. Il ‘200 vede S. Cesidio di Trasacco raggiungere la forma basilicale con la realizzazione della bellissima ‘Torta delle Donne”. Nei secoli successivi l’edificio cultuale fu sottoposto ad ampliamenti (nel ‘500 fu aperto il Portale degli Uomini”) fino al secolo XVIII in cui raggiunse dimensioni considerevoli con ben quattro navate, oratorio, cimitero e due ampi atri esterni.
I terremoti settecenteschi portarono sul finire del secolo agli interventi tardobarocchi degli interni ed anche al rafforzamento del campanile. Il nuovo sisma del 1915 e precedenti interventi degli inizi del secolo ridussero le volumetrie iniziali e solo con i restauri degli anni ’60 l’edificio ha riassunto le sue linee romaniche e rinascimentali.
L’attuale edificio si presenta con la sua facciata originaria est occupata dal rinascimentale Oratorio della Concezione, dal portichetto con sulla destra il tozzo campanile fortemente rimaneggiato nel ‘700 (culmine restaurato dopo il terremoto del 1915) e il bellissimo portale centrale detto ‘Torta delle Donne”, del XIII secolo, opera delle stesse maestranze che lavorarono a S. Maria di Luco, S. Salvatore a Paterno S. Giusta di Bazzano: in origine su questo lato si aprivano tre portali. Sul lato nord è il rinascimentale “Portale degli Uomini”, in stile tardo-romanico, creato nel cinquecento quando i realizzarono l’Oratorio ed i due atri esterni ‘Atrio delle Donne” e “Atrio degli Uomini”), Portale dotato di portone ligneo a due battenti ella fine del ‘500.
Nell’interno dell’Oratorio, caratterizzato dall’edicola tardo-gotica ella Vergine Benedicente con sottostante scudo gentilizio, sono ora conservati dodici pezzi relativi a monumenti funerari di età romana del locale vicus marso di Supinum.
L’interno, privato delle sovrapposizioni tardo-barocche, si presenta con le sue ben quattro navate divise da pilastri quadrati con la seconda navata laterale destra, sagrestia e coro d’inverno dovute all’abate Cicerone de lasis nel 1618. Sulla parete sinistra si susseguono quattro altari del XV-XX secolo: notevoli quelli rinascimentali della Madonna elle Grazie e della Madonna della Neve. sulla parete destra, su cui si apre il Portale egli Uomini, oltre ad affreschi rinascimentali (vedi S. Michele Arcangelo) sono presenti l’altare di S. Giuseppe del XVI secolo e l’edicola tardo trecentesca di S. Caterina di Alessandria: sul fondo della navata laterale sinistra, è la Cappella di S. Cesidio del XVIII secolo con sovrastante cupola ottagonale dipinta alla fine dell’800, dove è presente la statua lignea di S. Cesidio fatta scolpire nel 1425 dall’abate Alessandro lacobucci…..
Chiesa di Santa Maria delle Grazie in Luco Dei Marsi
Chiesa di fondazione laica, edificata sui margini sud del recinto murario della città marsa di Anxa, le cui testimonianze archeologiche più antiche risalgono all’VIII-IX secolo, mentre la prima citazione è dell’anno 950 circa con la sua donazione a Montecassino da parte della contessa Doda, moglie del Conte dei Marsi Berardo, tramite il monaco-sacerdote Gualtiero (Chron. Mon. Casin.,.
Le continue donazioni di privati e dei Conti dei Marsi, soprattutto nei secoli X-XI, resero Sanctae Mariae in Luco con il suo monastero-torre una prepositura cassinese nullius Dioecesis da cui dipesero ben 29 chiese e monasteri della Marsica con un territorio feudale proprio, una enclave cassinese nell’interno della diocesi marsicana. Il monastero rimase in mano ai priori scelti da Montecassino fino alla seconda metà del XV secolo: nel 1565 la chiesa divenne Collegiata e fu assegnata dai Cassinesi al clero secolare, dietro la spinta del potente feudatario Marcantonio Colonna, che vi ordinò un Preposto con cinque canonici; nel 1588, dietro forti pressioni dei Colonna e del Vescovo Matteo Colli, i Benedettini furono costretti ad abbandonare la ormai chiesa sepolcrale e il vicino monastero divenuto casa parrocchiale. Il secolo XVI vede la chiesa ampliata con la creazione delle cappelle laterali, mentre agli inizi del ‘700 l’interno, la facciata ed il campanile, intaccati da un sisma, furono alterati da interventi barocchi e neoclassici eliminati dal Gavini con i restauri successivi al terremoto del 1915.
La chiesa si presenta con la sua facciata a capanna divisa in due da una cornice orizzontale con campanile quadrato inserito a sinistra: alla base sono tre portali sovrastati da altrettante finestre monofore ornate da transenne in calcare decorate a traforo, mentre il culmine a due spioventi è segnato da una ricca cornice benedettina. Il portale centrale è contrassegnato da maggiore ricchezza decorativa con colonnine laterali scanalate aventi raffigurazioni di flora e fauna locale, mentre raffinati capitelli fioreali e sculture umane e zoomorfe decorano le parti alte (monaco con vangelo aperto e sovrastante peccatore ingoiato dal demonio raffigurato come dragone).
L’interno, a pianta rettangolare con tre navate divise da pilastri quadrati che sorreggono arcate a tutto sesto e soffitto ligneo a capriate (1-6), presenta cappelle laterali rinascimentali e barocche sulle navate laterali (11) e numerosi frammenti della chiesa altomedievale e duecenteschi sulla parete della navata laterale destra dove si apriva il Portale delle Donne di cui si conservano frammenti ricomposti dal restauro del Gavini duecentesco con scena del Giudizio Finale, mentre sul coro sono presenti iscrizioni antiche, un bassorilievo del XIII secolo raffigurante la Madonna con Bambino ed altri frammenti medievali: qui erano conservate le statue lignee seicentesche di S. Pietro, S. Benedetto, S. Andrea, S. Paolo (ora al Museo del Castello Piccolomini di Celano) e la cinquecentesca statua lignea della Madonna delle Grazie ora presente nella parrocchiale di Luco dei Marsi.
All’esterno, sulla sinistra, si innalzano i resti del monastero-torre benedettino del X secolo, ridotto al solo pianterreno con le sue feritoie (arciere) ed il portale cinquecentesco aperto dopo la trasformazione del monastero in casa parrocchiale del clero secolare….