ITINERARI ARTISTICI NELLA MARSICA (Itinerario 8)

San Giovanni Battista
(Civitella Roveto)

San Cosma e Damiano
(Tagliacozzo)

Santa Maria delle Grazie
(Sante Marie)

LE METE DELL’ITINERARIO

Chiesa Di San Giovanni Battista in Civitella Roveto
E’ la Chiesa parrocchiale del Paese ed è visibile nella sua ristrutturazione post-terremoto del 1915. E’ citata già dall’XI° secolo con sistemazioni di età rinascimentale, del 1640 e del 1834.

All’interno fra li dipinti visibile vi è una bella Pala d’Altare raffigurante San Biagio ed un Abside affrescato con scene della vita di SAn Giovanni risalenti al secolo XVII. Degno di nota e di fattura più recente è invece il monumentale portone Scolpito.

San Cosma e Damiano
Quasi sicuramente si può affermare che e la Chiesa più antica di Tagliacozzo e sorge nei pressi di una piccola cappella chiamata S. Cosma in Sylvis. Tutto ciò risulta da varie citazioni in diplomi carolingi ed ottoniani dei secoli VIII – X. L’esatta ubicazione della Chiesa però è di difficile individuazione in quanto potrebbe essere sia l’attuale Chiesa oppure, più verosimilmente, all’interno del complesso del Monastero dove esistono tracce di una cantina chiamata ”la Chiesa Vecchia”. Altri documenti in cui si ribadiscono la dipendenza del complesso alla sede papale: 6 luglio 1190 (Clemente III), 1 giugno 1192 (Celestino III), 3 aprile e 11 maggio 1221 (Onofrio III), 20 e 22 settembre 1279 (Nicolo III).

Un altro documento di grande importanza e il processo informativo sulla vita, morte e miracoli del Beato Oddo da Novara, esso venne richiesto dal Papa Gregorio IX nel gennaio 1240 a soli 40 anni dalla morte. E’ tradizione datare la costruzione della Chiesa attuale intorno alla prima meta del ’400, per interessamento del Conte Giannantonio Orsini, ma più precisamente si può affermare che nel documento del Conte, redatto il 27 aprile 1437, si parla di lavori di riparazione e non di costruzione. Quindi la Chiesa gia esisteva nel XIII e XIV secolo ed era aperta al culto, vi si seppellivano i morti ed aveva una sua complessa struttura, con cappelle ed altari laterali. Il portale d’ingresso che immette nel cortile, fu fatto erigere anch’esso da Giannantonio Orsini, ed e a strombatura articolata, costituito da una alternanza di colonnine e paraste. Mentre delle due colonnine frontali, quella di sinistra con ampio basamento e scanalata a tortiglione unidirezionale, quella di destra, poggiante sullo stesso piedistallo della pilastrata, divisa in tre sezioni da due anelli semplici, e scanalata a tortiglione in direzione alternata.

Sovrastano questi elementi dei capitelli adorni di foglie e piccole volute. Di qui si dipartono, sviluppandosi lungo l’arco acuto un archivolto con decorazioni vegetali e delle cornici a toro. La strombatura termina in un vano rettangolare i cui stipiti insieme a due mensole a doppio bariletto, decorate con fiori e foglie d’acanto, sostengono un architrave su cui e incisa una iscrizione. Stipiti ed architrave sono decorati con una cornice a dentelli ed ovuli, motivo che ritorna intorno alla lunetta sovrastante, affrescata con le figure della Vergine col Bambino al centro ed i SS. Cosma e Damiano. Ne fu autore nel 1452 lo scultore lombardo Martino De Biasca confermata dall’iscrizione sul portale stesso: +HOC OPFCUM E AD MCCCCLII MARTINUS DE BIASCA LOMMARDUS FC. Il De Biasca ha realizzato un secondo portale nella zona, a Torano, nella Chiesa di S. Maria delle Grazie firmato e datato 1462, molto simile a questo di S. Cosma e che si impose per maestosità dell’insieme e finezza dei dettagli….

Santa Maria Delle Grazie in Sante Marie
Nei primi anni del 1500 a Sante Marie esistevano tre parrocchie: S. Maria, S. Marcello e S. Nicola. La loro aggregazione in una sola parrocchia venne effettuata nel 1580, con apposita ” bolla ” dal Vescovo Matteo Colli che attribuì all’unica chiesa parrocchiale di S. Maria non solo i beni delle ex parrocchie, ma anche quelli di tutte le Chiese distrutte nel territorio circostante. Nel Seicento la Chiesa acquista il patronato del principe Filippo Colonna che durerà fino al 1806, anno dell’abolizione dei feudi per decreto di Giuseppe Bonaparte.

Nel 1912 in un documento d’archivio viene nominata come chiesa parrocchiale S. Maria delle Grazie. La Chiesa e a pianta rettangolare costruita con muratura in pietra ed intonacata. Il portale in pietra, con arco a tutto sesto, e delimitato da una cornice a bugne quadrate ed e sormontato da un oculo in pietra attualmente chiuso. Il campanile, a sezione quadrata, e costituito da quattro ordini sovrapposti; negli ultimi due si aprono due bifore. Il campanile, pur conservando il suo stile romanico nelle finestre bifore, dopo il terremoto del 1915, ha subito una trasformazione nella cuspide piramidale, che un tempo era foderata in lamiera di piombo, mentre attualmente e costituita da quattro bracci di ferro. Appoggiato al secondo ordine di bifore e l’orologio comunale.

L’interno della Chiesa e stato rimaneggiato nel sec. XVIII; le pareti laterali e quella frontale sono decorate da altari barocchi; sui primi due si aprono due finestre circolari che, insieme ad altre sei rettangolari danno luce all’unica navata coperta da un controsoffitto piano a disegni geometrici. Sulla controfacciata e la cantoria sorretta da due colonne; sul lato destro e il pulpito. Sia la cantoria che il pulpito sono in legno mentre il fonte battesimale e in pietra. Sull’altare maggiore e posta la statua della Madonna in terracotta policroma, lavoro abruzzese del sec. XVI.

La statua proviene dal distrutto tempietto dedicato a Santa Maria del Piano di Val de Varri. All’interno della Chiesa si possono ammirare anche altre opere d’arte:
– Altare a destra, olio su tela del sec. XVIII (1786) raffigurante la Madonna con le anime del Purgatorio;
– Altare a sinistra, olio su tela del sec. XIX (1859) del pittore Carlo Fries raffigurante il martirio di S. Giulitta e S. Quirico; –
– Altare a sinistra, olio su tela raffigurante l’Assunta con martiri;
– Altare a sinistra, olio su tela del pittore Joseph Ranucci raffigurante la Crocifissione con S. Antonio e S. Andrea. Nel terzo altare a destra ultimamente e venuto alla luce un dipinto murale raffigurante la Crocifissione.

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