LA DIOCESI (profilo storico della Diocesi dei Marsi)

Per quanto riguarda l’ultimo trasferimento della diocesi, quello da Pescina ad Avezzano, avvenuto qualche anno dopo il terremoto del 13 gennaio 1915 per decreto di papa Benedetto XV (anno 1922) e sanzionato definitivamente con Bolla di Pio XI il 16 gennaio 1924, l’archivio diocesano è ricco di documentazione. Questa consiste in lettere e «memorie» dell’una e dell’altra parte, cioé sia del vescovo mons.Bagnoli e della sua Curia, sia dei Pescinesi, questi ultimi organizzati in «Comitato per la difesa di Pescina» (1).

La vicenda, ció nonostante, è alquanto complessa, perché le motivazioni del trasferimento sono da ricercarsi piú lontano nel tempo, sin dai primi anni del secolo XIX, quando Avezzano era stata prescelta (anno 1811) come capoluogo del distretto marsicano e sede non soltanto del Consiglio Distrettuale, ma anche del Sotto-Intendente; se non addirittura dagli ultimi decenni del secolo XVIlI.
È del 1776, infatti, un ricorso dei Canonici della Cattedrale di Pescina (datato 5 gennaio e diretto a Napoli), seguíto da un secondo identico ricorso (in data 10 gennaio e diretto a Roma), da cui si ricava — come scrive Domenico Scipioni — «che il Vescovo Benedetto Mattei tentasse trasferire la sede vescovile a Celano, dove era stato Preposto e dove la sua famiglia possedeva un magnifico palazzo mobiliato principescamente.

I suddetti Canonici furono indotti a inviare i ricorsi alle due autoritá ecclesiastica e civile dal fatto che tale Vescovo faceva frequenti e prolungate assenze dalla sede; che aveva concesso il titolo di reverendissimo al Capitolo di S.Giovanni di Celano; che nella bolla, spedita da Roma a favore di D.Gaetano Tomassetti, era stata chiamata la Chiesa forsan Collegiata, e che in questa era stato eretto il trono color rosso per le funzioni solenni. Il Vescovo, che si trovava in Roma per l’Anno Santo, avuto sentore del ricorso, mandó l’ordine di togliere il trono permanente. E così sfumó il tentativo!» (2).

Ma i tentativi piú decisi furono sempre quelli degli Avezzanesi. «Nel 1817», scrive ancora lo Scipioni nei suoi appunti manoscritti del 1931, «essi inviarono supplica al Re per ottenere la traslazione della sede da Pescina in Avezzano. E intanto che si attendeva la risposta del Re, il Decurionato si mise all’opera per trovare i locali per il Seminario e per l’Episcopio, e i mezzi necessari all’uopo. Ma mons.Durini, che giunse in residenza il 20 febbraio 1819, non volle sentire le ciarle degli Avezzanesi» (3).

Il secondo tentativo fu fatto nel 1843, come risulta da una «memoria» conservata nell’archivio diocesano. Vi si legge, infatti, che, non appena nominato vescovo dei Marsi (alla morte di mons.Segna) mons.Michelangelo Sorrentino, «si mossero altra volta gli Avezzanesi a domandare la traslazione della sede vescovile da Pescina in Avezzano, e per ottenere l’intento spedirono una deputazione prima in Napoli, e quindi in Roma, cercando di sorprendere il Vescovo novello, di cui solo mancava il consenso per riuscire al disegno. Questi peró uomo di mondo, sebbene nella nominata Cittá di Roma fosse preso alle strette dal Ministro di Napoli impegnato per favorire la pretenzione di Avezzano, cercó tempo col pretesto di prima osservare la posizione dei diversi paesi, e poi risolversi. Entró dunque in Pescina alla pompa solenne a lui preparata, nel giorno 3 di Dicembre di quell’anno 1843 ed in seguito, dopo aver conosciuto l’intrigo dei pretendenti che, senza basi fondate, volevano troppo inalzarsi, rispose francamente che ei doveva risedere nel luogo e nella casa a lui lasciata dai suoi degni antecessori » (4).

Se, dunque, con il Sorrentino la questione era rimasta sospesa in quel modo, essa si ripresentó piú acuta nel periodo immediatamente successivo all’Unitá d’Italia, quando tutte le faccende amministrative, fiscali, disciplinari, economiche e morali della diocesi dei Marsi vennero a dipendere dagli uffici civili istituiti in Avezzano, primo fra tutti il Sub-economato dei Benefìci vacanti per le Provincie Napolitane, ma anche l’Ufficio del Registro, la Sotto-prefettura, il Tribunale, l’Ufficio del Procuratore del Re (5). Un nuovo tentativo, pertanto, fu fatto nel 1884, in occasio-ne della venuta del nuovo vescovo mons.Enrico De Dominicis: «Centoventiquattro cittadini avezzanesi avanzarono domanda al Consiglio Comunale per sapere se intendeva concorrere nella spesa per l’affitto occorrente all’Episcopio, Seminario e scuole annesse, ecc. Nell’adunanza del 5 novembre 1884, il Presidente così presentava la proposta al Consiglio: — Moltissimi ragguardevoli Cittadini hanno avanzata una domanda che é del tenore seguente:

Avezzano 31 ottobre 1884 — I sottoscritti cittadini invitano l’onorevole Consiglio Municipale di Avezzano a deliberare, se intende stabilire un fondo nel bilancio comunale per l’affitto del locale occorrente all’Episcopio, al Seminario e scuole annesse, nel caso la iniziativa presa da benemeriti cittadini per la traslocazione della sede Vescovile in questa Cittá, raggiunga come é quasi certo il desiderato effetto. E poiché il tempo stringe pregano l’onorevole rappresentante del Comune ad ottenere se fa d’uopo anche la convocazione straordinaria del Consiglio per tale effetto. — Seguono 124 firme.

Signori, aspirazione di tutti coloro che vogliono il vero bene di questo paese è stata ed è quella di vedere istituite in questa cittá le scuole secondarie, almeno ginnasiali. Ma purtroppo dobbiamo riconoscere che l’apertura di un ginnasio Comunale non è di pratica attuazione alle attuali condizioni economiche del nostro bilancio, quindi giacché la iniziativa di tanti cittadini sta facendo pratiche, per trasferirne qui la sede del Vescovo dei Marsi, concorriamo anche noi, rappresentanti del Comune, ad agevolarli nel loro compito, perché in tal modo avremo facilitato e raggiunto il nostro.

L’Episcopato porta con sé il Seminario ed il Convitto, e nel Seminario, tutti sappiamo come oggigiorno si insegni secondo i programmi governativi, quindi avremo nel Seminario quelle scuole che per tanti anni sono state il sogno delle nostre menti. — Il Consiglio: udito quanto il suo Presidente ha riferito; considerato che sia doveroso compito del Consiglio coadiuvare coloro che hanno assunta la bella iniziativa per trasferire in questa città la sede della diocesi Marsicana; considerato che dalla venuta del Vescovo, nuovo lustro e decoro si accrescerebbe a questa cittá; […] che tra i vantaggi che ne verrebbero alla cittadinanza precipuo sarebbe quello della istituzione delle scuole secondarie; ad unanimitá per alzata e seduta delibera: di concorrere con la somma di lire quattromila annue per il locale occorrente all’Episcopio in questa Cittá, nella fiducia che con il Seminario in quello annesso si aprano le scuole secondarie in modo da essere in prosieguo pareggiate. — Il Consigliere anziano G.Cerri – Il Sindaco B.Giffi – Il Segretario F.M.Carosella» (6).


NOTE

1) Per tutti i documenti dell’Archivio diocesano dei Marsi citati in questo capitolo, cf.Fondo C e Fondo E.
2) D.Scipioni, Cenni storici della diocesi dei Marsi, appunti manoscritti, in Archivio Parrocchiale (Parrocchia S. Lucia) di Magliano dei Marsi. (In fotocopia, tali appunti sono anche conservati in ADM, C/96/2398).
3) In D.Scipioni, cit.
4) ADM, C/79/1561.
5) Cfr.La diocesi dei Marsi dal 1860 al 1876, Avezzano 1982, pp.11-12.
6) D.Scipioni, cit.
Testi del prof. Angelo Melchiorre

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