Oltre l’edificio cultuale si aprono gli ambienti termali, sorti probabilmente, in forma più modesta, in età sillana su edifici precedenti, ebbero nel it secolo d.C. ampliamenti e restauri, testimoniati da una iscrizione pavimentale a mosaico di Vibia C(ai) f(ilia) Galla, in cui nel passato si e voluta vedere la moglie dell’imperatore Treboniano Gallo, ma in realtà riferibile ad una sua antenata vissuta, forse, agli inizi del II secolo.
Sul versante della Via dei Pilastri, vi sono i resti di pavimenti su suspensurce (pilastrini fittili), sopraelevati, collegati con le loro intercapedini ai condotti di riscaldamento ad aria calda dell’hyp caustum o prufurnium. Si notano le diverse vasche legate all’approvvigionamento delle Terme e due bagni, uno maschile ed un altro femminile: quello dei maschi di distingue per l’orinatoio, in piedi, laterale.