Nella medesima valle dove Petrella dista da Cappadocia circa 2000 passi, trovasi il piccolo borgo chiamato Pagliara (Pleare), nato dalle rovine del castello Grifalco situato nella sommità del monte omonimo in un luogo fortificato appartenente alla famiglia del fu Roberto Cortinella (forse Corcumello, N. d. A.), il castello pochissimo abitato, piacendo a tutti di abbandonarlo, incominciarono a discendere appiè del monte, convertendo in abitazioni taluni pagliai e ricoverti di animali quivi esistenti. Eressero nello stesso luogo una chiesa al Sommo Redentore del genere umano, e poco lungo l’abitato un’altra chiesa dedicata alla Vergine Immacolata dispensatrice di grazie Così descriveva Pagliara Lo storico Muzio Febonio.
Fabiano Blasetti – cui appartiene la traduzione del passo del Febonio – così aggiunge: “Per tradizione si sa che il caseggiato attuale di Pagliara, borgo situato alle pendici meridionali del monte Grifalco, non era latro che un aggregato di stalle e paglia appartenenti ai cittadini di Corcumello (….); e perciò venivano detti i pagliari o le pagliara di Corcumello (….)”