Costruita in epoca romana attorno alla villa del console Paterno, in epoca medievale si ingrandí per l’apporto delle popolazioni di alcuni villaggi circostanti: Caruscino, Saconsano e Auretino. La prima volta che appare il suo nome, tuttavia, è nel 774, quando Ildebrando duca di Spoleto fa donazione a Montecassino della «chiesa di S.Giorgio in Paterno» con 500 moggi di terra e il diritto di pesca nel Fucino. L’antica chiesa di S.Lorenzo — forse precedente alla predetta donazione — viene trasformata in monastero dai Benedettini nei primi anni del XIII secolo.
Giá feudo di Berardo conte di Albe (anno 1187) e incendiata nel 1222-23 da Tommaso conte del Molise, nella seconda metá del XIII secolo passa sotto Celano e vi rimane per lungo tempo, come è confermato da due «diplomi» del 1417 e del 1484. Esposta a continue traversie durante le lotte tra Orsini e Colonna (molto importante strategicamente è, in quel periodo, la «rocca» di Paterno), passa definitivamente sotto i Colonna (e, quindi, sotto Tagliacozzo) nel 1511. Saccheggiata all’epoca della rivolta di Masaniello (anni 1647-48), riesce ben presto a consolidarsi come centro abitato e a costituirsi come «Universitá» autonoma (con la chiesa parrocchiale di S.Sebastiano, che sostituisce l’antica parrocchia di S.Maria del Paradiso).
Economicamente, la situazione di Paterno è abbastanza florida, molte sono in quel periodo le famiglie proprietarie di terre, potenti e ricche risultano le due confraternite del Sacramento e del Soccorso. Soggetta al passaggio di truppe straniere nel 1799, nel 1806 diviene frazione del Comune di Celano. Un forte incremento demografico si verifica subito dopo il prosciugamento del Fucino. Distrutta dal terremoto del 1915 e ben presto risorta (anche se con molte baracche), dall’11 novembre 1954 è divenuta frazione di Avezzano.