Avezzano – La pioggia intermittente ha solo ritardato l’inizio della festa in onore della Madonna di Pietraquaria. Sul Monte Salviano, l’accensione delle fiaccole della Via Crucis ha dato il via alla tradizionale attesissima accensione dei Focaracci.
“ Anche il maltempo è tradizione – ci hanno detto indaffarati alcuni degli allestitori di una delle cataste – ma va bene lo stesso…L’importante è che ci troviamo, per stare assieme e pregare, che c’è più che mai bisogno, dell’una e dell’altra…”. In vari punti della città, i cittadini stanno radunandosi attorno ai fuochi, per la preghiera e i per i festeggiamenti.
Avezzano, come ogni anno, si tinge di rosso in onore della Madonna di Pietraquaria. Ogni zona della città ha allestito la consueta catasta, il cui fascino supera ogni valico generazionale richiamando giovani e …’meno giovani’. La novità di quest’anno è il Focaraccio in Piazza Risorgimento: un’iniziativa fortemente voluta dal parroco don Claide Berardi.
TRA STORIA E LEGGENDA – Prima del 1268, la località di Pietra Aquaria era un centro popolato appartenente alla Contea di Albe, in cui sorgeva una chiesa dedicata a Santa Maria, una a San Giovanni ed una a San Pietro. Di esso in particolare si narra in due documenti: il catalogo dei Baroni del Regno ( 1187 ) e la Bolla di Clemente II (1188 ), i quali lo pongono tra i paesi con il maggior numero di abitanti dopo Celano, Pescina, Ortona dei Marsi e Venere. Nella chiesa dedicata a Maria c’era un quadro della Madonna, venerata non solo dagli abitanti del luogo, ma anche da quelli dei paesi vicini. Nel corso delle vicende che opposero Corradino di Svevia e Carlo d’Angiò, il centro di Pietra Aquaria andò distrutto. L’immagine della Vergine rimase tra le mura diroccate della chiesa. Diverse le leggende intorno alla ricostruzione della chiesa ad opera degli avezzanesi ed alla nascita del culto legato alla Madonna della Pietraquaria. In particolare, si narra di una fitta pioggia “miracolosa” caduta su Avezzano proprio il 27 aprile 1779, quando l’immagine della Madonna, di epoca ignota e in stile bizantino, fu portata in processione solenne per la prima volta, per chiedere aiuto contro una devastante siccità. Le cronache più recenti riportano invece i fatti del 27 aprile del 1944, quandogli aerei degli Anglo-americani si levarono in volo per radere al suolo la città, importante snodo ferroviario. Una fitta nube ricoprì quel giorno la città e le forze degli Alleati si diressero quindi su Cassino. La Confraternita di Maria SS. di Pietraquaria è stata fondata nel 1891. Dal 1878 il Santuario è custodito dai frati cappuccini, prima di loro da eremiti laici. Il 13 gennaio 1915 il santuario e il convento adiacente non subirono alcun danno dal terremoto, e fu possibile ospitare i religiosi venuti in aiuto dei superstiti.
L’ORIGINE DEI FOCARACCI – La tradizione dei Focaracci nasce, sempre secondo la leggenda, da una lite tra gli avezzanesi e gli abitanti di Cese su chi meritasse la protezione della Madonna di Pietraquaria e a chi appartenesse il Santuario. Per dirimere la lite, fu deciso di affidare alla Madonna la soluzione. Si decise di posizionare la Madonna in alto e lasciare che fosse Lei a scegliere. L’attenzione della Madonna fu attratta dai fuochi accesi dagli avezzanesi in tutta la città, e da allora Ella ne divenne protettrice. I focaracci vengono da allora accesi per richiamare l’attenzione della Santa Madre e innalzarLe preghiere e ringraziamento.
Galleria fotografica a cura di Giulio Bertolaccini