Avezzano. A diffondere il programma della mattinata era stato Augusto Di Bastiano, il presidente del Centro giuridico dei consumatori. «Ho trovato le informazioni sul sito del Comune», dice “allibito” in piazza della Repubblica Di Bastiano, «considero queste iniziative degne di nota e quindi di condivisione ma vedo che a quanto pare il messaggio non è passato correttamente da parte dell’amministrazione comunale».
Ci sono solo un paio di bimbi, intorno alle dieci e mezza, davanti al Comune, dove era l’appuntamento fissato per il giro in bici che avrebbe dovuto onorare ad Avezzano, la giornata nazionale della bicicletta. Ma evidentemente qualcosa è andato storto. Ed è soprattutto sulla faccia di quei pochi bambini che si legge tutta la delusione del “fallimento” della giornata. Al ritrovo, infatti, c’erano solo una ventina di ciclisti della Pedalando, la società organizzatrice che si era resa disponibile a scortare il corteo che avrebbe dovuto attraversare le vie della città. Niente transenne a delimitare il percorso e solamente due agenti della polizia locale che si sono ritrovati a scrivere il percorso su un taccuino per far in modo che comunque nulla andasse storto. Mentre i ciclisti con le tutine verdi scambiano qualche chiacchiera tra di loro, interrogandosi sul perché nessuno si sia presentato, arrivano in piazza anche l’assessore con delega allo Sport, Fabrizio Amatilli e il consigliere Sandro Gallese. E mentre il dottor Gallese, conosciuto da tutti come sportivo sottolinea come tutti i giorni sarebbe sano girare in bici e non in auto, Amatilli fa presente che sicuramente ci sarà occasione per l’organizzazione di altri eventi del genere. Nulla sulla comunicazione istituzionale che probabilmente non è stata canalizzata correttamente. E così ai pochi presenti non è restato altro che adempiere comunque alla biciclettata, sul percorso stabilito.
Sull’accaduto è lapidario il commento dell’ex assessore all’Ambiente, Crescenzo Presutti: «Non bisogna meravigliarsi della pessima organizzazione della giornata nazionale della bicicletta. In fondo l’amministrazione cittadina è completamente disattenta ai temi ambientali e persegue altri interessi. Il quadro è semplicemente deprimente, desolante», va avanti, «ma quale sensibilità può avere un’amministrazione che rimborsa migliaia di euro di spese ad un assessore che viene da Carsoli con una macchina (non sua) piuttosto che con i mezzi pubblici? Che sulla mobilità sostenibile non ha fatto e non farà nulla? Eppure la città di Avezzano ha dato i natali a personaggi che l’hanno resa famosa nel mondo grazie proprio alla bicicletta. Poteva essere l’occasione buona per rimettere la statua dell’indimenticato Camoscio d’Abruzzo al suo posto e organizzare una grande festa».