Abruzzo – Ha fatto scalpore, negli ultimi tempi, la notizia, alla quale abbiamo dato spazio anche attraverso le nostre pagine, relativa al ritrovamento di carcasse di diversi animali selvatici (9 lupi, 3 grifoni e 2 corvi) nel territorio comunale di Cocullo. Dopo quella che in molti hanno definito una vera e propria “strage“, diverse associazioni ambientaliste del territorio si stanno confrontando con il problema legato alla presenza di bocconi avvelenati.
In merito alla questione ha espresso il proprio parere anche Salviamo l’Orso, associazione nata con l’obiettivo di salvaguardare l’orso bruno marsicano e il suo habitat. In merito alla pratica criminale dell’abbandono di esche avvelenate, Salviamo l’Orso spiega che è molto difficile da contrastare a causa della “vastità dei territori dove può essere impiegata, la loro inaccessibilità, la facilità con cui chiunque può procurarsi le sostanze velenose che vanno dagli insetticidi ai topicidi per finire con alcuni prodotti industriali di facilissimo reperimento“.
“Ecco perché” continuano in una nota “in questi casi va immediatamente decretata la chiusura dell’area interessata a tutte le attività ad iniziare dal pascolo, la caccia e la raccolta di funghi e tartufi così che le stesse comunità rurali per evitare il danno diventino custodi e sorveglianti dei loro territori… un po’ come avviene con i territori percorsi da incendi dolosi. Una posizione che Salviamo l’Orso condivide con il Direttore del PNALM Luciano Sammarone“.