Accuse pesantissime da parte della CGIL Abruzzo Molise e Federconsumatori Abruzzo alla Asl1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila sugli avvisi di pagamento inviati dall’azienda sanitaria agli utenti.
In un comunicato stampa congiunto, firmato dal segretario Cgil L’Aquila Francesco Marrelli e dal presidente Federconsumatori Abruzzo Francesco Trivelli, si evidenziano diverse criticità, tra cui la richiesta di pagamento per prestazioni effettivamente usufruite, per prenotazioni spostate d’ufficio dalla stessa ASL1 e persino per persone esenti, minorenni o decedute. Inoltre, fino al 2023/2024, la ASL1 non rilasciava ricevute per le disdette, rendendo impossibile provare le presunte inadempienze.
Di seguito il comunicato stampa: “Nella giornata del 20 marzo, dinanzi alla Commissione di Vigilanza della Regione Abruzzo, la ASL1 non ha fornito alcuna risposta in merito agli avvisi di pagamento inviati a migliaia di cittadini e di cittadine per le asserite mancate disdette delle prenotazioni di prestazioni sanitarie. Invero, rispetto a tali avvisi di pagamento, i profili di criticità sono molteplici ma, nonostante questo, la ASL1 non ha fornito alcuna risposta seria e concreta che possa risolvere il clima di confusione e di incertezza generato dalle scelte e dalla condotta finora poste in essere dalla stessa azienda sanitaria.
L’unico fatto certo è che la ASL1, con un piano di recupero stimato di circa quattro milioni e mezzo di euro, ha finora incassato più di due milioni e mezzo, e cioè più della metà di quanto aveva in serbo di recuperare con quest’operazione. Tuttavia, molte persone hanno pagato solo perché spinte, nella maggior parte dei casi, da un termine di scadenza breve e dal timore di ricevere ulteriori provvedimenti in tal senso e non in quanto effettivamente obbligate da circostanze, sia in fatto che in diritto, certe e comprovabili. Infatti, ricordiamo che fino all’anno 2023/2024, la ASL1 aveva adottato una prassi aziendale in forza della quale, per annullare la prenotazione di prestazioni sanitarie, bastava recarsi al CUP o effettuare una semplice telefonata, senza il rilascio, in cambio, di alcuna ricevuta e/o attestazione dell’avvenuta disdetta.
Pertanto, la ASL1 non può, oggi, in alcun modo provare di avere il diritto di richiedere ai cittadini e alle cittadine gli importi indicati negli avvisi di pagamento che, peraltro, facendo riferimento ad annualità di molto risalenti nel tempo, sollevano legittimi dubbi e perplessità sul decorso del termine di prescrizione. Senza contare che, in molti casi, a ricevere gli avvisi di pagamento di cui sopra sono state persone che hanno effettivamente fruito delle prestazioni sanitarie, persone che, in alcune fattispecie, erano anche esentate dal pagamento del ticket. Ancora, gli avvisi di pagamento inviati in forza di asserite mancate disdette di prenotazioni di prestazioni sanitarie, riguardano fattispecie in cui, in realtà, le visite erano state spostate d’ufficio dallo stesso personale della ASL1 a date diverse da quelle in origine prefissate e poi regolarmente fruite (o addirittura ancora da fruire) nella nuova data, o casi in cui la prestazione sanitaria, alla data e all’ora prestabilite, non era stata effettuata per situazioni incompatibili con l’esecuzione dell’esame oggetto della stessa prestazione. Addirittura, in alcuni casi, detti avvisi di pagamento sono stati inviati a persone ormai decedute o minorenni.
Risulta, quindi, evidente che l’invio ai cittadini e alle cittadine degli avvisi di pagamento in questione si fonda su presupposti del tutto errati o quantomeno poco chiari.
Senza contare, poi, che, nonostante la confusione e il disagio generati nell’utenza in questo periodo, la ASL1 risulta ancora sprovvista di un regolamento per la prescrizione, prenotazione, gestione agende e liste di attesa, a differenza di altre ASL che, anche qui in Abruzzo, hanno invece provveduto a redigerlo, né risulta alcuna indicazione in tal senso nella Carta dei Servizi, che serve, appunto, a garantire i cittadini e le cittadine per i servizi sanitari e sociosanitari.
Ebbene, la ASL1, dopo essersi, peraltro, contraddetta più volte, oggi non ha ancora chiarito in forza di quali criteri e di quale procedura ha richiesto ai cittadini e alle cittadine della Provincia dell’Aquila di pagare i più svariati importi, limitandosi a comunicare di aver attivato un solo sportello, presieduto da un unico funzionario, unicamente presso la sede della Direzione Generale, qui all’Aquila, in Via Avezzano, dimenticando l’enorme quantità di avvisi di pagamento inviati, circa 150.000, la vastità della Provincia dell’Aquila e la collocazione, sul territorio, degli altri presidi ospedalieri.
Restiamo, quindi, totalmente insoddisfatti delle dichiarazioni rilasciate oggi dalla Direzione Strategica della ASL1, continuando, per l’effetto, ad impegnarci per fare chiarezza sul punto, a difesa della collettività, ed invitando i cittadini e le cittadine a rivolgersi agli sportelli della Federconsumatori per avere tutte le informazioni del caso, senza escludere, intanto, di mobilitarci e di attivare tutte le azioni necessarie nelle sedi opportune”.