Come la meditazione prepara i più piccoli a combattere stress e avversità
L’idea che i bambini siano immuni allo stress e inconsapevoli delle tensioni circostanti è del tutto sbagliata. In età evolutiva, infatti, si può andare incontro a piccole e grandi difficoltà come incidenti, malattie, cambiamenti di casa, di scuola o di ambiente di vita, ma anche a richieste di maggiore autocontrollo, cattive performance scolastiche, litigi con i coetanei.
Tuttavia, anche in assenza di eventi stressanti specifici, la routine giornaliera è per lo più etero-guidata e non autodeterminata, scandita da regole imposte da genitori, insegnanti, educatori, preparatori sportivi. Inoltre, le pressioni verso il successo sono cariche di aspettative ed eccessive responsabilizzazioni, che inevitabilmente minano la liberà d’azione e, quindi, l’agire con consapevolezza. A ciò si aggiunge che i bambini sono estremamente sensibili alle informazioni che arrivano dai Media, soprattutto quando non adeguatamente filtrate dagli adulti significativi. Possono, quindi, percepire di trovarsi in un mondo non sicuro, caratterizzato da disastri naturali, abusi, violenze.
Non a caso la dott.ssa Kristen Race definisce la società odierna come “generation stress“: tra pressioni scolastiche, attività extrascolastiche, compiti a casa e carriere impegnative, è difficile trovare il tempo solo per cenare intorno ad un tavolo con i propri cari. D’altro canto, i bambini imparano dagli adulti a pensare a qualcosa di diverso rispetto a quello che stanno facendo. Per loro può risultare quasi impossibile focalizzarsi solo su ciò che sta succedendo nel qui ed ora, ritrovandosi a immaginare quello che è accaduto prima, quello che non è successo, quello che potrebbe avvenire e persino quello che molto probabilmente potrebbe non avverrà mai. In tutte queste circostanze non vivono il presente e, scollegandosi dalla realtà del momento, diventano più infelici e insoddisfatti.
D’altro canto il report elaborato nel 2018 dall’American Psychological Association mostra come lo stress e i problemi di salute mentale siano comuni nella Generazione Z (conosciuta anche come iGen, Post-Millennials o Plurals) , ovvero tra i nati dal 2000 al 2013. In questa fascia d’età le principali reazioni allo stress sono per lo più caratterizzate da temporanee alterazioni del comportamento, sbalzi d’umore, problemi di attenzione e concentrazione, disturbi del sonno o cambiamenti dell’appetito, episodi di enuresi notturna, manifestazioni di collera violenta, paure intense ed eccessive. Sicuramente la gestione dello stress dipende dal temperamento e dallo sviluppo cognitivo ed evolutivo raggiunto.
Tuttavia, se i genitori riescono ad interpretare correttamente e rapidamente questi sintomi di malessere, così da attivarsi immediatamente, i disturbi stress-correlati diminuiscono, fino a scomparire. Serie difficoltà insorgono quando gli stress sono schiaccianti o quando gli adulti sono poco attenti, troppo occupati o eccessivamente superficiali, per cui non badano ai segnali di disagio e difficoltà espressi dai piccoli. In questi casi i sintomi possono peggiorare, andando incontro a disturbi psicologici conclamati come ansia, depressione, disturbi alimentari, autolesionismo, disturbi di attenzione con iperattività, bullismo e violenza e rendendo necessario un aiuto specialistico. Il problema cruciale è che molto spesso questi disturbi non sono presi sul serio, ma considerati dei capricci, dei cambiamenti improvvisi e inspiegabili.
E’, invece, quanto mai saggio e opportuno prevenire queste problematiche aiutando i bambini a gestire in modo adeguato la propria energia mentale e a divenire più resilienti di fronte alle possibili fonti di stress. Tra le soluzioni disponibili, studi scientifici hanno evidenziato come la meditazione Mindfulness sia in grado di migliorare la salute mentale, fisica e sociale dei bambini, riducendone stress, ansia, reattività e comportamenti problematici. A livello etimologico la parola Mindfulness rappresenta la traduzione in inglese di un termine che nella lingua Pali è chiamato “Sati“ed indica “la capacità di tenere a mente, o riportare alla mente, un compito, un tema, un’esperienza nel momento presente“. Jon Kabat-Zinn (1994), uno dei pionieri di questo approccio, definisce la Mindfulness come il “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”. Con la meditazione si può, pertanto, coltivare una più piena presenza all’esperienza del momento, al qui e ora, senza criticare o giudicare ciò che accade ma vivendo con curiosità e gentilezza amorevole ogni emozione, sensazione, pensiero. La meditazione Mindfulness rappresenta, quindi, uno strumento per avvicinarsi ad essere mindful, ovvero a vivere non in assenza di pensieri ed emozioni, ma a esperirli in maniera diversa, imparando ad accettarli e lasciarli andar via, senza esserne intrappolati e riconoscendone, quindi, l’impermanenza. Vivere mindful implica allora la capacità di rispondere consapevolmente a ciò che accade, fermarsi un istante prima di agire, per valutare consapevolmente cosa fare sulla base delle emozioni provate. Implica flessibilità d’azione, bloccando il “pilota automatico” che porterebbe, invece, a reagire automaticamente agli eventi esterni sempre nello stesso modo disfunzionale. La consapevolezza è allora un obiettivo quotidiano che può essere coltivato vivendo pienamente il presente con la mente e con tutti i sensi.
Tra i protocolli MBSR specificatamente elaborati per bambini in età scolare, “Il Fiore Dentro” (2016), a cura della Dott.ssa Antonella Montano e della Dott.ssa Silvia Villani, è l’unico programma di Mindfulness per bambini creato e pubblicato in italiano (Edizione Eclipsi). Il protocollo può essere adottato sia durante sedute di psicoterapia sia in un contesto di prevenzione primaria e si rivolge a bambini tra i 6 e i 12 anni. Prevede 8 incontri settimanali più un incontro preliminare di orientamento con i genitori, di durata variabile dai 45 ai 60 minuti, durante i quali sono proposti momenti di pratica formale a informale, numerosi esercizi e meditazioni guidate basati ad esempio sulla respirazione o sulla “scansione del corpo“, illustrazioni, fiabe e poesie. L’obiettivo generale è favorire lo sviluppo di una nuova modalità di approcciare le sfide quotidiane, più flessibile, consapevole, emotivamente equilibrato e soprattutto più compassionevole. I bambini diventano così responsabili del proprio benessere.
Tra i benefici si annoverano un miglioramento della capacità di introspezione cognitiva, di autocontrollo, di regolazione emotiva e un aumento di empatia, resilienza e compassione. Più nel dettaglio appare efficace nell’aumentare il benessere, la calma, la qualità del sonno, la cura e la consapevolezza di sé, la resilienza e l’autoefficacia percepita, la competenza sociale, l’autostima e l’assertività. Non ultimo contribuisce direttamente allo sviluppo delle abilità cognitive come l’attenzione sostenuta, la concentrazione, il pensiero creativo, la pianificazione e il problem-solving, la memoria di lavoro e l’intelligenza logica. Tuttavia, non è semplice descrivere a parole il benessere globale che può essere raggiunto attraverso la meditazione Mindfulness, solo attraverso la pratica è possibile comprendere che il miglioramento della qualità di vita dipende non da un differente stato mentale, né da un pensiero positivo, quanto piuttosto ad un atteggiamento nuovo verso l’esperienza interna ed esterna.
Dr.ssa Maria Rosita Cecilia
Psicologa Psicoterapeuta
Dottore di Ricerca in Epidemiologia, Prevenzione e Riabilitazione delle patologie Cronico – Degenerative
Esperta in tecniche di rilassamento
Largo Edilizia 4, 67057 Pescina (AQ)
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