Bella E Perduta.  L’italia Del Risorgimento

“Un’Italia dolente, notturna, divisa, risvegliata alla libertà.

Le armi, le parole di un popolo che scopra se stesso dopo secoli di servitù.

Giovani che hanno combattuto per l’unità e l’indipendenza della nazione.

Questo è stato il Risorgimento.

E questo resta l’orizzonte storico insormontabile della nostra identità nazionale e del nostro Stato democratico”.

Questo è quanto riportato, sulla copertina del volume di LUCIO VILLARI dal titolo: “ BELLA E PERDUTA-L’ITALIA DEL RISORGIMENTO”.

Va subito detto, che Lucio Villari, con questo volume, nell’anno 2011 vinse il premio Benedetto Croce per la Saggistica.

Detto questo e per chi ha avuto la possibilità di leggerlo, vogliamo segnalare alcune curiosità, riportate nel volume e ci hanno fatto capire cose, che non sapevamo, dell’Italia di quel tempo.

L’Italia aveva circa ventisei milioni di abitanti, ma le città Italiane, rispetto a quelle Francesi, Inglesi e Tedesche, pur avendo avuto alle spalle una lunga storia , erano poco popolate.

Riportiamo solo alcuni dati, relativi alla popolazione Italiana di alcune città metà ottocento per far capire meglio la situazione politica.

Nel 1848 Milano contava 180.000 abitanti, Torino ne contava 160.000, Firenze 95.000, Roma raggiungeva appena 150,000, soltanto Napoli superava i 400.000 abitanti.

Sempre secondo Villari, alcune città Europee avevano molto più abitanti.

Parigi superava il 1.000.000 di abitanti, Londra addirittura 2.000.000, Manchester 400.000, Marsiglia raggiungeva 200.000, Berlino 400.000 e Liverpool ne contava 370.000.

Queste cifre spiegano quale fosse la dimensione di quella convergenza che i cittadini cercavano

di creare a tutti i costi , con la libertà, la trasformazione e l’evoluzione economica dei ceti più deboli e l’unità della nazione  che avrebbe portato all’unità, come fine ultimo.

Oggi tutto questo si rimette in discussione, tralasciando e trascurando il sacrificio di molti cittadini caduti per quell’ideale.

Concludiamo riportando un altro pezzo di copertina, sempre del libro di Villari:

“ Dal 1796 AL 1870 vi è stato un tempo della nostra storia nel quale molti italiani non hanno avuto paura della libertà, l’hanno cercata e hanno dato la vita per realizzare il sogno della nazione, divenuta Patria.

E’ stato il tempo del Risorgimento quando la libertà significava verità.

Anzitutto sentirsi partecipi di una Italia comune, non dell’Italia dei sette Stati, ostili tra loro e strettamente sorvegliati da potenze straniere.

La conquista della libertà “ italiana” è stata la rivendicazione dell’unità culturale, storica, ideale di un popolo per secoli interdetto e separato, l’affermazione della sua indipendenza politica,la fine di molte subalternità alla Chiesa del potere temporale l’ingresso nell’Europa moderna Costituzione, dei diritti dell’uomo e del cittadino , del senso della giustizia e del valore dell’eguaglianza ereditati dalla rivoluzione francese”.

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