Avezzano – La missiva sottolinea i disservizi provocati dai ripetuti blocchi dell’energia elettrica, con particolare riferimento a quello del 27 dicembre, che avrebbe causato danni all’impianto di raffreddamento con conseguenti perdite di acqua dai soffitti, nelle zone della linea di produzione, e il distacco di pezzi di controsoffitto negli uffici. Ancora da quantificare il danno economico legato al blocco della produzione.
LFoundry conta oltre 1300 dipendenti, con un livello di scolarizzazione elevato e un rilevante numero di lavoratori interinali. Genera un importante indotto e rappresenta di gran lunga la maggiore realtà industriale della provincia dell’Aquila e la seconda in Abruzzo. Opera da oltre 30 anni nel settore dei semiconduttori, oggi più che mai strategico, con produzione a ciclo continuo di dispositivi ottici e di potenza. Da luglio 2019 è controllata al 100% da una startup cinese denominata SPARC.
Il recente incidente innescato dal blocco dell’energia elettrica ha indotto le organizzazioni sindacali, di concerto con le RLS e RSU a interessare l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, la ASL e i Vigili del fuoco, richiedendo una visita ispettiva per verificare le condizioni di sicurezza all’interno dello stabilimento.
Al di là del tema legato alla sicurezza, le organizzazioni sindacali e la RSU hanno espresso la diffusa preoccupazione che serpeggia nello stabilimento per quello che definiscono, «un pericoloso e progressivo processo di generale degrado.» innescato dal massiccio esodo di competenze (per effetto delle tante recenti dimissioni) a dalle conseguenze dei mancati investimenti che i reiterati blocchi alla produzione sembrerebbero certificare.
Secondo le organizzazioni sindacali il combinato disposto di tali criticità, esporrebbe lo stabilimento marsicano a un potenziale rischio di reputazione, tanto da poter essere tacciato di inaffidabilità, in un settore altamente competitivo come quello in cui SPARC immagina di proiettare il sito LFoundry.
Per queste ragioni, Antonello Tangredi (Fim-Cisl), Elvira De Sanctis (Fiom-Cgil), Michele Paliani (UIlm-Uil) e le RSU, hanno chiesto di poter analizzare in sede istituzionale, a partire dalla Regione, non solo l’attuale situazione, ma anche le prospettive dello stabilimento di Avezzano, che al momento, per volontà della proprietà, è del tutto avulso dalle politiche UE volte creare un ecosistema europeo dei semiconduttori.