“Vi è il rischio di una nuova impennata durante i mesi invernali dei prezzi dell’energia“, a scriverlo è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def). “L’approvigionamento di gas dell’Italia – spiega – si basa principalmente su flussi di importazione soggetti a rischi di varia natura nell’attuale contesto geopolitico“, “per questo – continua il responsabile del Mef – “il Governo ha deciso di confermare l’obiettivo di deficit per il 2022 del Def pari al 5,6 per cento del Pil”.
Il presidente Arera, Stefano Besseghini, ha sottolineato che non si deve abbassare la guardia. Il calo del prezzo del gas a ottobre è stato possibile grazie alla decisione dell’Arera di utilizzare come riferimento la media dei prezzi effettivi del mercato del Psv italiano, al posto del Ttf, e di compiere questa operazione su base mensile. Ma Besseghini sottolinea che “le percentuali non devono trarre in inganno. I valori rimangono molto alti rispetto al passato e, se è vero che hanno avuto un impatto modesto per le famiglie nel periodo estivo, determineranno bollette più impegnative con il crescere dei consumi della stagione invernale, con prezzi che sono previsti in risalita per la maggiore domanda dei mesi freddi. L’invito resta quindi quello a fare attenzione al risparmio e all’efficienza energetica”.
Ad ottobre il prezzo dell’energia sul mercato tutelato è rimasto fisso a 78,05 euro al megawattora, facendo registrare un calo del 12,9%. Questi numeri però non devono trarre in inganno, infatti la spesa per il gas della famiglia tipo nell’anno scorrevole (tra il 1° novembre 2021 e il 31 ottobre 2022) è di circa 1.702 euro, +67% rispetto ai 12 mesi precedenti (novembre 2020 – ottobre 2021). E a gennaio dell’anno prossimo il mercato tutelato finirà, facendo rimanere solo quello libero.