Non sono bastati gli interventi del governo su Iva e oneri di sistema; e non è bastato nemmeno il divieto di modifiche unilaterali ai contratti di luce e gas. I dati elaborati da SOStariffe.it e Segugio.it mostrano che la spesa annuale per luce e gas è salita in media di oltre 1800 euro nel confronto tra il 1° trimestre del 2022 e il 1° trimestre del 2023, con un rincaro del 46%: concretamente questi aumenti hanno fatto salire di 500 euro la bolletta della luce e di 1300 euro la bolletta del gas per una famiglia media. Molti aumenti, per quanto facciano infuriare i consumatori, sono legittimi. Va ricordato infatti che alla fine dello scorso anno il governo ha dato il via libera agli aumenti a scadenza dei contratti, mantenendo invece fermo il divieto sulle modifiche a contratto in corso. Gli aumenti sono dovuti alle rimodulazioni dei contratti. Gli utenti in questi giorni stanno ricevendo delle lettere dai propri fornitori in cui vengono avvisati che la loro offerta è scaduta o è in scadenza per cui bisogna applicare le nuove tariffe, che nella maggior parte dei casi risultano quasi raddoppiate. Questi contratti – dopo il parere del Consiglio di Stato, l’intervento del governo e la marcia indietro dell’Antitrust, e nonostante la netta contrarietà delle associazioni dei consumatori – sono infatti esclusi dal blocco delle modifiche unilaterali previsto nel dl Aiuti bis.
Terza pagina
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Ermanno Salvatore