Bollette fuori controllo: “rincari anche con le quotazioni in discesa”, stangata da 13,7 miliardi

Bollette fuori controllo: "rincari anche con le quotazioni in discesa"
Bollette fuori controllo: "rincari anche con le quotazioni in discesa"

Le bollette di gas ed energia tornano a pesare sulle tasche di famiglie e imprese italiane, con aumenti significativi che minacciano di incidere sul bilancio domestico e sulla competitività del sistema imprenditoriale. Le analisi condotte dall’associazione Assium e dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre tracciano un quadro preoccupante per il 2025.

Aumento medio di 216 euro per il gas

Assium, spulciando le migliori offerte del mercato libero attraverso il portale Arera, segnala un rincaro medio di 216 euro annui per la bolletta del gas rispetto al 2024. Secondo i dati aggiornati all’8 gennaio 2025, la spesa media delle famiglie italiane per il gas è salita a 1.724 euro l’anno.

Nonostante le rassicurazioni di Arera sulla stabilità delle scorte di gas e le recenti flessioni dei prezzi internazionali, le tariffe continuano a salire. Le società fornitrici stanno infatti rivedendo al rialzo le loro condizioni economiche, applicando tariffe meno vantaggiose. “La situazione potrebbe peggiorare con un abbassamento delle temperature o nuovi rincari sui mercati globali – avverte Federico Bevilacqua, presidente di Assium – A complicare il quadro, ci sono campagne di telemarketing aggressive che spingono contratti poco vantaggiosi”.

Un salasso da 13,7 miliardi di euro in più

Anche il mondo imprenditoriale è in allarme. Secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, le bollette di gas ed energia elettrica costeranno alle aziende italiane 13,7 miliardi di euro in più rispetto al 2024, con un incremento del 19,2%. La spesa totale per il 2025 dovrebbe toccare 85,2 miliardi di euro, di cui 65,3 miliardi per l’elettricità e 19,9 miliardi per il gas.

Le imprese del Nord, che rappresentano il cuore produttivo del Paese, saranno le più colpite, dovendo sostenere quasi due terzi dell’aggravio complessivo. L’aumento stimato riguarda in particolare l’energia elettrica (+9,8 miliardi, pari al +17,6% rispetto al 2024) e il gas (+3,9 miliardi, pari al +24,7%).

Prospettive incerte

Questi aumenti, combinati con il rischio di ulteriori rincari nei mesi più freddi, potrebbero incidere gravemente sui bilanci delle famiglie e sulla competitività delle imprese. In tale contesto, Assium sottolinea l’importanza di affidarsi a utility manager qualificati per scegliere le offerte migliori, evitando contratti svantaggiosi.

Mentre i prezzi dell’energia continuano a pesare sull’economia italiana, si rende necessaria un’azione coordinata tra governo, autorità di regolazione e fornitori per garantire stabilità e tutelare i consumatori da ulteriori stangate.

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