Avezzano – Era intervenuto per sedare una lite scoppiata dinanzi a un noto bar di Avezzano ed era stato colpito da una violenta testata al volto e da una gragnuola di pugni.
Vittima un carabiniere, L. V., che nella vicenda aveva riportato la frattura del setto nasale e lesioni giudicate guaribili in 30 giorni. Era il 2009 e l’autore del pestaggio, D’A. D., un giovane avezzanese, finì sotto accusa per i reati di lesioni personali aggravate. Alcuni dei presenti, D’O. D. (33 anni), D’O. L. (26 anni) e V. S. (28 anni), tutti di Avezzano, chiamati a testimoniare sull’accaduto nel giugno 2014, sostennero che il carabiniere, costituitosi parte civile ed assistito dall’Avv. Roberto Verdecchia del foro di Avezzano, non fosse stato affatto colpito dall’imputato, bensì sarebbe caduto da solo, inciampando in alcuni tavoli e provocandosi così le lesioni refertate. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale, anche a seguito di testimonianze rese da altre persone presenti sul posto però, è emersa la fallacità di tali dichiarazioni.
Il giovane avezzanese imputato per lesioni personali è stato condannato, anche in secondo grado, a 3 anni e 2 mesi di reclusione; per i tre che avevano testimoniato circa la ‘caduta accidentale con conseguente ferimento’ della vittima, nel corso dell’udienza preliminare, tenutasi ieri, 29 marzo, ritenendo palese la fondatezza dell’ipotesi accusatoria formulata dal pm Maurizio Maria Cerrato, il Gup del Tribunale di Avezzano Maria Proia ha deciso il rinvio a giudizio. I tre, difesi dagli avvocati Antonio Pascale e Carmelo Occhiuto del foro di Avezzano, dovranno comparire il 12 dicembre 2017 dinanzi al giudice del Tribunale di Avezzano per rispondere del reato di falsa testimonianza.