Aielli – “Mario aveva solo vent’anni quando fu sradicato dalla propria terra. Lasciò la fidanzata, i genitori, tre fratelli, due sorelle e gli amici. L’abominio del secondo conflitto mondiale aveva inghiottito la sua esistenza. Nel 1941 scese le scale di casa per partire in guerra. Credeva e confidava nel fatto che trascorsi alcuni mesi sarebbe ritornato nei luoghi che l’avevano visto crescere. Non fu così. Il destino che lo attendeva era atroce. All’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 venne fatto prigioniero dai nazisti. Sofferenze terrificanti, stenti e umiliazioni continue contraddistinsero i quasi due lunghissimi anni che trascorse in un campo di prigionia tedesco. Nella primavera ’45 mancavano pochi giorni al termine dell’inferno e al ritorno alla vita. Lui però non ce la fece a resistere. Troppo era stato il dolore che il suo corpo e la sua anima avevano vissuto a causa della barbarie e della follia della guerra. Nel maggio del 1945 la morte sopraggiunse. E per oltre settant’anni il suo corpo è stato sepolto in un luogo sì nobile, ma che comunque non gli apparteneva. Ora però le spoglie di Mario, dal cimitero militare italiano di Francoforte sul Meno in Germania, sono finalmente tornate nel suo Abruzzo. Nella sua Marsica. E tutti noi non possiamo che inchinarci di fronte al sacrificio di un uomo la cui storia è al tempo stesso sinonimo di tragicità e speranza”.
Sono queste le parole che il Consigliere regionale Leandro Bracco ha utilizzato nel commentare la vicenda che ha visto protagonista il soldato Mario Marco Angeloni i cui resti, quasi 77 anni dopo la sua partenza da Aielli verso il fronte e 72 anni dopo la morte, sono finalmente tornati nel piccolo Comune aquilano dove ieri sono stati seppelliti ai piedi del monumento ai Caduti.
“La storia del soldato Angeloni – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – racchiude in sé una molteplicità di sfaccettature che inducono a una profonda riflessione. Appena ventenne il distacco dolorosissimo dai propri cari, poi la bestialità e ferocia della guerra, successivamente la sofferenza disumana e la conseguente morte in un campo di concentramento nazista. Ora finalmente il ritorno nella sua terra ma soprattutto il giusto onore che la collettività porterà al suo sacrificio. Onore e rispetto che a Mario Marco Angeloni saranno tributati sine die”.
“Come non ricordare poi – rileva Bracco – che proprio la famiglia Angeloni pagò un prezzo altissimo per via della guerra. Oltre a Mario infatti altri due suoi fratelli persero la vita a causa del secondo conflitto mondiale”.
“Un grazie di cuore a Enzo Di Natale, sindaco di Aielli, la cui azione meritoria ha fatto sì che i resti del soldato Angeloni potessero tornare in Marsica”.
“Mercoledì prossimo 1° novembre si svolgerà una cerimonia solenne nel centro aiellese. Sarà l’occasione migliore affinché la collettività tutta si possa stringere attorno al suo concittadino e alla sorella Benedetta, l’unico familiare in vita che ancora ricorda il sorriso spensierato di Mario. Un sorriso con il quale un giovane uomo, nel gennaio 1941, accompagnò il saluto alla sua famiglia e che ora, a quasi 77 anni di distanza – conclude Leandro Bracco – troverà il giusto onore e il doveroso rispetto nella sua Aielli. Nel suo Abruzzo”.