Tagliacozzo – Un piccolo esserino di qualche chilo trovato morto in una busta di plastica, abbandonato sul ciglio della strada, in Via delle Macchie a Tagliacozzo, con una noncuranza che spaventa ed indigna: la segnalazione è di pochi minuti fa e a raccontarlo è stata Debora Blasetti, la sfortunata che si è imbattuta in questo scenario macabro. “Sono solita passeggiare in Via delle Macchie, ho notato una busta di plastica sul ciglio, sembrava contenere una pelliccia. Mi sono avvicinata e in quel momento ho compreso che lì dentro vi era il corpo di un cagnolino“, racconta Debora, scossa dell’accaduto.
“Ho chiamato i Carabinieri e, nell’attesa, essendo provvista di un lettore microchip, ho controllato se il cane ne fosse provvisto: ovviamente, come già pensavo, non aveva alcun chip. Non posso entrare nei dettagli, ma il cane era davvero ridotto malissimo, con più ematomi su tutto il corpo“, continua Debora, molto conosciuta sul territorio per le sue continue battaglie contro l’abbandono degli animali e, soprattutto, per il grande interesse che manifesta verso i maltrattamenti e le ingiustizie nei confronti di questi piccoli esseri.
Saranno i successivi controlli a far luce su quanto accaduto al povero cagnolino, di circa 3 mesi, per accertare se la morte sia avvenuta per soffocamento o per le gravi ferite riportate e, magari, trovare i responsabili di questa atrocità. “Chiedo a gran voce il controllo sui cani padronali, su quelli da caccia e da tartufo, su quelli da pastore perché queste situazioni non possono continuare ad andare avanti. Ci vuole una corretta prassi vaccinale, il controllo del microchip, un iter preciso che permetta anche di camminare la giusta pena in caso di noncuranza“, dice Debora che, più volte, ha allertato le istituzioni, sensibilizzando anche la cittadinanza su temi così delicati.
“Si tratta di un’urgenza territoriale alla quale bisogna subito porre rimedio, per la tutela degli animali e per il benessere dei padroni stessi. Non è più possibile assistere a scene di questo tipo, auspico che le istituzioni siano più presenti e che provvedano presto a maggiori controlli sul territorio“, conclude Debora che, ancora molto scossa, lascia intravedere tutta la sua rabbia mista ad un’immensa commozione.