Tagliacozzo – Lunedì prossimo 11 marzo l’azienda per il Trasporto Unica Abruzzese di Trasporto (T.U.A.) varierà la tratta che collega Tagliacozzo alla frazione di Villa San Sebastiano, fruita soprattutto da studenti e bambini che vengono a scuola nel Capoluogo e poi tornano in sede.
Gli autobus in questione, a causa dell’interdizione al traffico dei mezzi pesanti del ponte ferroviario che collega la S.S. 5 Tiburtina Valeria all’abito di Villa San Sebastiano, sarebbero costretti così a fare il giro per Scurcola Marsicana, Cappelle dei Marsi, Cese, Corcumello e infine giungere a Villa San Sebastiano con l’aggravio di oltre un’ora di tempo rispetto a quanto impiegano oggi.
Per questo motivo il Sindaco di Tagliacozzo, onde evitare questo disagio ai pendolari del territorio comunale, ha scritto una nota a Carola Di Paolo Responsabile dell’esercizio presso la Direzione Generale T.U.A. e a Gennaro Malfisi, Responsabile della Direzione di Avezzano. Inoltre ha coinvolto nella vicenda il componente del Consiglio di Amministrazione della T.U.A. s.p.a. l’Avv. Evelina Torrelli, che ha già dato piena disponibilità a valutare quale soluzione sia possibile adottare per far fronte alla situazione e il Consigliere provinciale Delegato ai trasporti Gianluca Alfonsi, che ha convocato un incontro il prossimo martedì 12 marzo nella sede avezzanese della Provincia.
Il Sindaco suggerisce ai responsabili T.U.A. che la soluzione potrebbe essere una corsa Tagliacozzo – Villa San Sebastiano effettuata con un autobus più piccolo (19 o 26 posti) dato che i passeggeri quotidiani (stime degli autisti) non superano le 17/18 persone. Tenere bambini e ragazzi su un autobus per ulteriori 50 minuti (rispetto all’esiguo tempo che si impiega ora per percorrere i 6 km che distanziano Tagliacozzo da Villa San Sebastiano) è un’ulteriore assunzione di responsabilità con tutto ciò che comporta l’allungamento dell’itinerario così come prospettato per evitare il passaggio sul ponte ferroviario. C’è molta preoccupazione nella popolazione che tende a interpretare come un ulteriore depauperamento dei servizi del territorio interno.