Campagna vaccinale, i dati della fondazione GIMBE dicono che in Abruzzo qualcosa non torna

Sul totale della popolazione che ha fatto il primo vaccino o completato il ciclo vaccinale, l’Abruzzo vanta percentuali superiori alla media Italia, seppur di poco. Il dato sulle vaccinazioni over 80 e fascia fra 70 e 79 invece, crolla inesorabilmente sotto la media Italia. Perché?

Avezzano – La Fondazione GIMBE, come si legge sul suo sito ufficiale, non ha fini di lucro, ha lo scopo di favorire la diffusione e l’applicazione delle migliori evidenze scientifiche con attività indipendenti di ricerca, formazione e informazione scientifica.

Il Presidente della Fondazione è Nino Cartabellotta, medico, riconosciuto tra gli esperti più autorevoli di ricerca e sanità in Italia. Dal 1996 GIMBE divulga il proprio know-how con iniziative di formazione, editoria e ricerca che raccolgono le sfide della sanità italiana e ne soddisfano le esigenze.

Vanta diverse collaborazioni internazionali, fra queste, quella con il Centre for Evidence-based Medicine di Oxford, oltre a partecipazioni a progetti e pubblicazioni, ed è fra i soci fondatori del Guidelines International Network e della International Society for Evidence-based Health Care.

La Fondazione GIMBE, da gennaio scorso ha iniziato un monitoraggio indipendente della campagna vaccinale nazionale anti-SARS-CoV-2 sulla base dei dati ufficiali comunicati dal Ministero della Salute, e resi disponibili sul suo sito. I dati raccolti sono stati organizzati secondo grafici molto semplici che permettono di capire come stanno andando le vaccinazioni regione per regione.

I quattro grafici che abbiamo preso in considerazione, spiegano l’andamento delle somministrazioni dei vaccini in Abruzzo e rivelano una tendenza piuttosto curiosa che lascia adito a dubbi e perplessità sulle modalità e i criteri di selezione utilizzati circa le priorità di chiamata delle persone.  

Il grafico in alto a sinistra dell’immagine pubblicata, riporta la percentuale di popolazione che ha ricevuto la prima dose di vaccino, quello in alto a destra riporta la percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale. In entrambi questi due grafici, l’Abruzzo porta un dato superiore, sebbene di poco, rispetto alla media Italia. Si direbbe che stiamo andando meglio della media di tutte le regioni

Ma se andiamo a vedere il dato degli over 80 (grafico in basso a sinistra) e quello relativo alla fascia di età fra i 70 e 79 anni, (grafico in basso a destra) che riporta le percentuali di tutti coloro che hanno fatto il primo vaccino o completato il ciclo con tutte e due le dosi, allora le cose cambiano.

In questo caso, i grafici dicono che l’Abruzzo sconta risultati ben al di sotto della media Italia. A meno di non voler pensare che l’Abruzzo abbia una percentuale più alta di fragili, rispetto al resto d’Italia, il che è poco plausibile. La conclusione è soltanto una, ed è piuttosto amara. Probabilmente la nostra Regione, è fra quelle che vantano le percentuali più alte di esperti in salto della fila.

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