Nell’ambito della campagna vaccinale – che sta per raggiungere quota 40 milioni di somministrazioni – il Commissario Figliuolo ha indicato numerose direttrici e priorità, per assicurare in primis la massima protezione delle persone più esposte alle malattie da Covid19, attraverso azioni capillari sul territorio.
La capillarità è assicurata localmente dalla collaborazione tra le Regioni/Province autonome, la Protezione Civile, la Croce Rossa, le associazioni di volontariato, le Forze dell’Ordine e la Difesa. Quest’ultima – su attivazione del Commissario, dietro richiesta delle Regioni – ha messo a disposizione oltre 40 team denominati Presidi Vaccinali Mobili Difesa, costituiti di massima da un medico e due infermieri, i quali operano attualmente in dieci Regioni d’Italia, integrati nei servizi sanitari regionali.
I team vaccinali mobili composti da personale sanitario e logistico di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri stanno fornendo un contributo importante in termini di qualità, intervenendo in zone remote ed isolate delle Alpi, degli Appennini e anche nelle piccole isole, sprovviste di presidi sanitari.
Qualità ma anche quantità, visto che i sanitari delle Forze Armate impegnati in prima linea nell’immunizzazione delle aree isolate e in visite a domicilio hanno realizzato circa 75 mila somministrazioni di vaccino, 25 mila delle quali nelle isole minori.
A fattor comune, in tutte le Regioni in cui operano i Presidi Vaccinali Mobili della Difesa, sono quotidiani gli attestati di stima e gratitudine dei cittadini e dei sindaci, tutti mirati a sottolineare la professionalità, la disponibilità e – non ultima – l’empatia dimostrata dai sanitari con le stellette.
Fonte: Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19