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Cane da pastore abruzzese da simbolo a “immondizia”: la denuncia del Coordinamento Associazioni Volontari Abruzzesi Animali e Ambiente

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Abruzzo – Uno dei simboli della terra d’Abruzzo diventa così un bene da proteggere e garantire (2016). Questa affermazione, che celebrava il riconoscimento del cane Pastore Abruzzese come patrimonio culturale regionale, stride amaramente con la realtà denunciata con veemenza dal Coordinamento Associazioni Volontari Abruzzesi Animali e Ambiente.

Secondo il Coordinamento, dietro la patina di tutela si cela una verità ben più oscura e preoccupante: per molti, il fiero custode delle greggi abruzzesi non è altro che immondezza da rinchiudere in canile.

La denuncia è forte e diretta: nonostante i fondi regionali destinati presumibilmente a valorizzare la razza, i canili abruzzesi sono colmi di questi splendidi animali.

Il dito viene puntato contro le aziende agricole del territorio, accusate di ricorrere a soluzioni operative antidiluviane e di non evolversi, mirando unicamente ai fondi PAC senza una reale volontà di operare come vere e proprie aziende.

Queste realtà, pur soggette a controlli, vengono ispezionate superficialmente, concentrandosi sulla compilazione della modulistica PAC, mentre la ASL, deputata al controllo igienico-sanitario-alimentare, viene accusata di omissioni significative.

Tra queste, la mancata identificazione di tutti i cani e la scarsa promozione della sterilizzazione, anche in presenza di evidente rischio di cucciolate incontrollate.

A rendere ancora più drammatica la situazione, il Coordinamento riporta un recente fatto segnalato dai “Volontari PET Valle del Tirino Abruzzo”: il ritrovamento di 9 cuccioli all’interno di una casa diroccata e pericolante ad Ofena.

La scena descritta è desolante: i piccoli, abbandonati in un luogo insicuro, piangevano disperatamente attirando l’attenzione di alcuni passanti. La madre non era presente, e la preoccupazione per la loro sorte, aggravata dalle rigide temperature notturne, ha spinto i volontari a lanciare un appello urgente a tutti gli abitanti della zona.

La denuncia del Coordinamento Associazioni Volontari Abruzzesi Animali e Ambiente solleva interrogativi cruciali sulla reale volontà di tutelare il Pastore Abruzzese. Se da un lato si riconosce il suo valore culturale con finanziamenti ad hoc, dall’altro la gestione sul territorio sembra contraddire questa nobile intenzione.

La negligenza nei controlli, la mancata promozione della sterilizzazione e l’abbandono di cucciolate indicano una profonda disattenzione verso il benessere di questi animali.

È necessario che le istituzioni competenti, a partire dalla Regione Abruzzo e dalle ASL locali, prendano seriamente in considerazione le denunce del volontariato.

È fondamentale intensificare i controlli nelle aziende agricole, promuovere attivamente la sterilizzazione come strumento di gestione responsabile e garantire che i fondi destinati alla tutela del Pastore Abruzzese si traducano in azioni concrete per il suo benessere e non rimangano solo proclami.

Il cane Pastore Abruzzese merita di essere valorizzato e protetto non solo come simbolo culturale, ma come essere vivente. La sua presenza nei canili e gli episodi di abbandono come quello di Ofena rappresentano una ferita per l’Abruzzo e un monito a non considerare un patrimonio vivente come “immondezza” da relegare ai margini.

necrologi marsica

ELISABETTA RECINA

Redazione contenuti

Pierino De Michelis

Casa Funeraria Rossi

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