Sante Marie – Petizione popolare per dire no alla chiusura del canile sanitario di Sante Marie. A lanciarla è stata il sindaco, Lorenzo Berardinetti, che ha voluto così lanciare un messaggio chiaro all’azienda sanitaria locale: il canile sanitario non si tocca.
“La struttura serve non solo la Marsica ma anche l’Alto Sangro e la Valle Peligna e chiuderla sarebbe un atto scellerato e senza alcuna logica”, ha commentato Berardinetti, “ho già presentato un ordine del giorno al consiglio dell’Unione dei comuni per chiedere a tutti i colleghi sindaci di fare fronte comune e impedire che la Marsica sia spogliata di questo importante servizio”.
La petizione online è stata lanciata da Change.org dopo che tanti cittadini hanno chiesto di poter bloccare questo ennesimo taglio di servizi nel territorio marsicano. Chiunque potrà sottoscrivere la raccolta firme all’indirizzo https://chng.it/wQts4Br2XT.
“Ci stiamo attrezzando anche per creare dei moduli cartacei da distribuire nei vari comuni della Marsica per permettere a tutti di esprimere il proprio dissenso”, ha concluso Berardinetti, “il trasferimento di questo importante servizio all’Aquila, dove già c’è tra l’altro il canile sanitario, peserà sulle tasche della Asl, dei Comuni e di tutti i cittadini. Bisogna bloccarlo subito”.
“L’annunciata chiusura del canile di Sante Marie – struttura della ex Comunità Montana Marsica 1 – da parte dei vertici ASL1 sarebbe un errore gravissimo e peggiorerebbe l’attività veterinaria, la gestione del randagismo e delle colonie feline”. Lo scrive il consigliere regionale di opposizione Pierpaolo Pietrucci.
“Da tempo, infatti, il progetto avviato dal Servizio veterinario – continua – sta dando buoni frutti ed è oggetto di attenzione da parte di altre strutture in Italia che cercano di imitarlo. Il rapporto del 2022 evidenzia i risultati ottenuti con una rete che coinvolge i Comuni (col progetto “Comune a 4 zampe”) e le tante e generose associazioni di volontari (col progetto “Cerco casa sono un randagio”). Lo scorso anno sono stati registrati e “chippati” circa 7.000 cani.
Circa 1.600 invece sono stati i cani randagi presi in carico dal Servizio: di questi 1100 sono stati gestiti dai due canili sanitari (L’Aquila e Sante Marie) per essere poi trasferiti ai Rifugi comunali e 600 di loro (il 53%) sono stati adottati. Degli altri 500 cani, gestiti direttamente dai volontari, ne sono stati affidati ben 460 (oltre il 90%) grazie alle Associazioni che riescono a trovare una famiglia non solo ai cuccioli, ma anche ad animali ospitati da anni nei rifugi.
Con questo prezioso lavoro i cani presenti nelle strutture di ricovero stanno diminuendo: dai 1.531 del 2019 ai 1.174 del 2022, il sistema di adozione ha generato collaborazioni anche con associazioni svizzere e tedesche e qualche Comune sensibile e lungimirante ha iniziato a sostenere le associazioni che gestiscono i cani fragili.
Inoltre la sterilizzazione ha ridotto la proliferazione incontrollata, le aggressioni a persone o ad altri animali, gli incidenti stradali e migliora la sicurezza e il decoro urbano. Insomma è giusto proseguire su questa strada e rafforzarla per migliorare anche gli interventi sulle colonie feline. Se invece si dismette il canile di Sante Marie per concentrare tutto su quello dell’Aquila, il risultato sarà quello di disperdere il lavoro sul territorio, peggiorare l’attività dei volontari, aumentare i costi e i tempi per chi dalla Marsica o dal Sangro dovrebbe interfacciarsi con L’Aquila. È davvero paradossale che una cosa che funziona venga messa in difficoltà senza alcuna ragione.
Chiedo al Direttore della ASL1 e all’assessore Verì di non procedere su questa scelta e di aprire invece un tavolo di confronto con la struttura Veterinaria, i Comuni coinvolti e le associazioni animaliste per decidere insieme le migliori misure e le risorse necessarie a rafforzare i progetti già in corso e a individuarne altri”.
Comunicato stampa