Capistrello: bella cornice di pubblico alla presentazione del libro “Pasolini 1922 – 2022 un mistero italiano”, di Lucia Visca

Video intervista
Capistrello: bella cornice di pubblico alla presentazione del libro "Pasolini 1922 - 2022 un mistero italiano"
Capistrello: bella cornice di pubblico alla presentazione del libro "Pasolini 1922 - 2022 un mistero italiano"

Pomeriggio nel solco della cultura civile della memoria, quello trascorso lo scorso venerdì 13 maggio, grazie all’evento organizzato dall’Associazione Amici dell’Emissario.

Capistrello – L’evento ha avuto luogo nella sala Consiliare del Comune, alla presenza di un attento pubblico che non ha lesinato domande all’autrice, Lucia Visca.
(Nel video, l’intervista integrale)

La Visca, giornalista, scrittrice e fondatrice della casa editrice, All Around, che ha pubblicato il libro, la mattina del 2 novembre del 1975, fu la prima cronista ad arrivare, alle 7.15, all’Idroscalo di Ostia dopo aver ricevuto una telefonata. «Abbiamo un morto all’Idroscalo. Interessa?»

Così inizia la carriera giornalistica di Lucia Visca che dice di dover tutto a quella vicenda. «Non tanto perché sono stata la prima giornalista ad avere l’onore e l’orrore di vedere quel corpo massacrato. Quanto perché il 2 novembre 1975 ho imparato sul campo alcune semplici regole di buon giornalismo: mai fermarsi alla prima impressione, mai dare troppa fiducia a una sola fonte, mai accontentarsi della spiegazione più semplice. Oggi lo chiamiamo giornalismo investigativo. Una volta era semplicemente fare il cronista, senza mai dimenticare il rispetto dei fatti e delle persone.»

La presentazione si è svolta con la formula dell’intervista, alla quale la Visca si è prestata, rispondendo alle domande e aprendo un varco temporale attraverso il quale, la platea si è ritrovata in quegli anni di piombo, costellati da attentati e dal terrore. Anni caratterizzati dalla così detta strategia della tensione, anni intrisi di sangue e da una sequela di oscure vicende che misero in pericolo la tenuta democratica del paese.

È la stagione dei misteri, e Pasolini diventa suo malgrado uno di questi, forse per il suo essere un intellettuale militante che non ha paura di scrivere ciò che pensa. Celebre il suo atto d’accusa “Io so!” pubblicato sul Corriere della Sera, appena un anno prima del suo assassinio. Nella notte fra l’1 e il 2 novembre del 1975 fu assassinato uno dei più grandi intellettuali del ‘900, un visionario che aveva profetizzato, già cinquant’anni fa, il lento e inesorabile declino del paese. Quell’assassinio, ancora oggi  è avvolto nel mistero.

Lo stesso alone di mistero che pervade le pagine del suo libro incompiuto “Petrolio”. Un’opera che nelle intenzioni di Pasolini avrebbe dovuto essere la “summa” della sua ossessiva ricerca della verità. Dell’evidenza, più che verità, come il poeta disse a Furio Colombo, che lo intervistò poche ore prima che venisse ucciso. 
Oggi lui vive nei suoi scritti, nelle sequenze dei suoi film, dove non si può non cogliere, il suo strabordante amore per la vita, per tutta la vita, in ogni sua manifestazione. Un amore vasto e mai compreso perché troppo profondo per essere contenuto nella comprensione degli uomini del suo tempo.

L’evento si è aperto con i saluti del Sindaco Francesco Ciciotti, poi è proseguito con l’intervista a Lucia Visca per chiudersi con le risposte dell’autrice alle copiose domande arrivate dal pubblico.

Al termine, la Presidente dell’Associazione Amici dell’Emissario, Giuseppina Di Domenico, ha voluto donare un bouquet di fiori alla scrittrice, che si è amabilmente intrattenuta con i presenti nel rituale firma copie. 

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