Capistrello, dopo 19 anni la Madre Superiora delle Suore piccole operaie dei Sacri Cuori, torna in Calabria, sua terra natia, dove si occuperà di una casa famiglia

«Grazie di cuore a tutti. Vi porto nel mio cuore e nelle mie preghiere. Venite a trovarmi in Calabria, vi aspetto lì»

Capistrello – È partita la mattina del 17 agosto per la Calabria, dopo essere andata in pensione come insegnate, Suor Gina, la Madre Superiora delle Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori, della scuola materna Firenze di Capistrello. Originaria di Corigliano Calabro, opererà a Trebisacce in provincia di Cosenza, dove si occuperà di una casa famiglia gestita dalle suore.

«Buongiorno, Suor Gina ringrazia tutti i Capistrellani che in questi 19 anni le sono stati vicini nella preghiera e nell’apostolato. Grazie a tutti i bambini della scuola materna e ai loro familiari. Grazie a tutti per la stima, la pazienza che avete avuto con me, e il bene che mi avete dimostrato, facendomi diventare parte della vostra famiglia. grazie a Don Antonio per la preziosa collaborazione nell’educazione della gioventù e per la fiducia.»

Queste le parole di saluto della Madre Superiora, Suor Gina, affidate a Suor Elizabeth, che poi proseguono. «Grazie di cuore a tutti. Vi porto nel mio cuore e nelle mie preghiere. Venite a trovarmi in Calabria, vi aspetto lì.»

Nel post scriptum, Suor Elizabeth, non ha mancato di chiudere con un pizzico di affettuosa ironia, dicendosi dispiaciuta perché non vedrà più la sua consorella con la sciarpa di lana e il giubbino, anche il 15 di agosto, alla novena dell’Assunta. «Perché con te l’inverno non finisce mai. Grazie Suor Gina cara, mi mancherai.»

Suor Gina lascia a tutti un bel ricordo, frutto del suo carattere mite e dolce, e di tanta dedizione verso i suoi bambini che, come educatrice, ha saputo conquistare nel corso dei 19 anni trascorsi a Capistrello. «Con le sue parole di conforto, ha sempre favorito il dialogo e la comprensione fra le persone. Sono queste le cose che restano nel cuore e nella mente di chi l’ha frequentata e conosciuta a fondo.»

Queste le commosse parole di Dina Bussi, catechista e insegnate della scuola materna che ha aggiunto. «Faceva parte della mia quotidianità. Mi è stata di grande supporto per l’attività di catechista e per tutte le altre attività di natura religiosa, ma soprattutto, è stata un grande sostegno dal lato umano con la sua piena e costante disponibilità.»

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