Avezzano – Una semplice bozza, sul riordino della rete ospedaliera, innesca il fuoco di fila dei commenti con repliche e controrepliche nell’ambito dell’agone politico che vede salire la temperatura del dibattito sulla sanità. Il documento, non ancora arrivato sul tavolo della V^ Commissione, pare abbia suscitato più di qualche mugugno in seno alla maggioranza.
Oggetto del contendere, manco a dirlo, sarebbero i nuovi profili che assumeranno gli ospedali nelle quattro provincie. Pare che il nuovo piano attribuisca più peso al nosocomio Aquilano del San Salvatore, che dovrebbe ottenere anche l’Unità Operativa Complessa di chirurgia toracica a svantaggio di Chieti e Pescara. Ciò darebbe al capoluogo di Regione maggiori chances di diventare un centro Dea di II° livello.
Gli ospedali dei quattro capoluoghi di provincia più Avezzano, Lanciano e Vasto pare siano classificati come DEA di 1° livello, dove DEA sta per Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione, che è il profilo attribuito a una struttura che garantisce, oltre alle prestazioni di Pronto Soccorso, anche il servizio di Osservazione e Breve Degenza.
Un ospedale DEA di 1° livello assicura inoltre, il servizio di rianimazione e tutte le prestazioni di natura diagnostica e terapeutica di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con annessa unità di Terapia intensiva cardiologica. Assicura inoltre le prestazioni relative al laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche e quelle di diagnostica per immagini e trasfusionali.
Sembrerebbe che nella bozza che delinea la nuova rete ospedaliera, spariscano i due DEA di 2° livello, precedentemente individuati in L’Aquila-Teramo e Chieti-Pescara. I DEA di 2° livello, oltre ad assicurare le prestazioni fornite dai DEA di 1° livello, svolgono funzioni di alta qualificazione legate all’emergenza nell’ambito della cardiochirurgia, della neurologia, nella terapia intensiva neonatale, nella chirurgia vascolare e toracica. Altre funzioni di alta qualificazione sono le unità per i grandi ustionati.
Chi ha visionato la bozza, ha rilevato che in un passaggio del documento, sarebbe scritto, nero su bianco, che oggi, in Abruzzo, in relazione alle discipline più complesse, che il decreto Lorenzin annovera fra le prerogative dei DEA di 2° livello, non c’è alcun presidio ospedaliero che le comprende tutte.
Però nella bozza sarebbe anche scritto che possono essere classificati come DEA di 2° livello quei presidi ospedalieri che ospitano le discipline di riferimento per una specifica rete, cosiddetta tempo-dipendente ovvero quelle reti per le quali, la rapidità diventa un elemento determinante per la qualità e l’esito delle cure, praticamente il fattore tempo, come salvavita, in condizioni di elevato rischio di mortalità.
Ciò fa sì che presìdi come L’Aquila e Pescara, per la rete di trattamento degli ictus e dei Politrauma e Trauma maggiore, e presìdi come Chieti e Teramo, per la rete Emergenze cardiologiche, possano avere la qualifica di DEA di 2° livello. L’Aquila, Pescara, Vasto e Avezzano saranno centri hub per la rete IMA (infarto al miocardio acuto) mentre Sulmona, Lanciano e Giulianova saranno centri spoke, sempre per la rete IMA.
Per quanto riguarda la rete di trattamento dell’Ictus, oltre ai due presìdi DEA di 2° livello dell’Aquila e Pescara, sarebbero definiti ulteriori sei presìdi di I° livello ad Avezzano, Sulmona, Chieti, Lanciano, Vasto e Teramo. A Sulmona, in particolare, verrebbe attribuita la funzione di Stroke (ictus) Unit di I° livello per far fronte all’esigenza di abbattere i tempi di accesso al servizio dai presìdi ospedalieri di Popoli, Castel di Sangro e Atessa.
A Teramo viene attribuita la funzione di I° livello, per quanto riguarda l’Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia, perché dedicata agli interventi di neurochirurgia della colonna. All’Aquila e Pescara, sedi di DEA di II° livello, per la Rete Politrauma e Trauma maggiore, vengono affiancati anche i due Centri Traumi di Zona, di Chieti e Teramo, e i tre presìdi di pronto soccorso per traumi, di Avezzano, Vasto e Lanciano.
Gissi, Casoli, Pescina e Tagliacozzo, dovrebbero mantenere lo status di PTA, Presidi Territoriali di Assistenza, per i quali, il piano prevederebbe 2 moduli da 20 posti letto per assistere pazienti che possono fare a meno del ricovero ospedaliero per acuti ma non possono essere trattati al domicilio.
L’ospedale di Sulmona manterrebbe il punto nascita, oltre a diventare ospedale di I° livello nella rete per il trattamento dell’ictus. Secondo il piano, gli altri punti nascita sono L’Aquila, Avezzano, Chieti, Lanciano, Vasto, Pescara, Teramo e Sant’Omero. L’Aquila e Pescara saranno anche centri di II° livello in quanto dispongono di ostetricia, ginecologia, pediatria e terapia intensiva neonatale. Le centrali operative del 118 verrebbero dimezzate, diventando solo due, una all’Aquila e l’altra nell’area metropolitana Chieti- Pescara.