Carsoli – Lo scorso Dicembre, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha emesso una sentenza definitiva che segna una vittoria per il territorio e le comunità locali. È stato bocciato il progetto per un parco eolico da 30 MW che avrebbe interessato l’area compresa tra Lazio e Abruzzo, con infrastrutture previste nei comuni di Vivaro Romano (Rieti) e Carsoli.
L’iniziativa, proposta da una società privata, prevedeva l’installazione di cinque aerogeneratori alti 200 metri nel territorio di Vivaro Romano e una nuova stazione elettrica a Carsoli. Nonostante l’intento di sviluppare energia rinnovabile, il progetto ha incontrato una forte opposizione sin dalle fasi iniziali, sia da parte delle associazioni ambientaliste che delle amministrazioni comunali coinvolte.
Diverse associazioni ambientaliste, tra cui nomi di spicco come Italia Nostra, Rewilding Apennines e l’Associazione Altura, si sono mobilitate attivamente, presentando numerose osservazioni e contestazioni. Le loro principali preoccupazioni riguardavano la potenziale minaccia che un impianto di tale portata avrebbe rappresentato per la fauna locale.
In particolare, si temeva per la sorte di specie protette e di grande valore naturalistico, come l’aquila reale e il grifone, che frequentano abitualmente le aree interessate dal progetto. Oltre alle preoccupazioni per l’impatto sulla biodiversità, le amministrazioni comunali hanno segnalato problematiche urbanistiche e ambientali, esprimendo un netto parere contrario al progetto.
La transizione energetica verso fonti rinnovabili è un obiettivo prioritario, ma non deve avvenire a scapito dell’ambiente e delle comunità locali. Il caso del parco eolico tra Lazio e Abruzzo evidenzia la necessità di progetti sostenibili, che sappiano coniugare sviluppo energetico e tutela del territorio. Carsoli, con la sua posizione strategica e il suo patrimonio naturale, si conferma un attore centrale in questo dibattito, portando alla ribalta temi cruciali per il futuro del nostro Paese.