Celano – Qualche anno fa il Sindaco di Celano, Settimio Santilli, aveva raccontato la complessa e commovente storia di una sua concittadina, Maria Grazia Veltraino. Il legame tra la donna, appena scomparsa, e la sua città natale, Celano, si è rinsaldato solo molto tardi, quando la Veltraino era già anziana.
“Era figlia naturale di Maria Cristina D’Alessandro e di Flaviani Nicola” spiega Santilli “ma non fu mai riconosciuta dai genitori, trascorrendo la sua infanzia fino alla maggiore età in collegio, prima all’Aquila, a Collemaggio e poi a Roma. Nel collegio di Collemaggio vedrà la mamma Maria Cristina per l’ultima volta. Aveva quattro anni“.
La vita di Maria Grazia non è mai stata semplice e per molti anni rimase costretta a letto a causa di una paralisi totale. La sua storia diventa speciale dopo un episodio molto particolare ed è stata raccontata, in forma di romanzo, dal libro “Guarita dall’amore. Storia di Maria Grazia Veltraino” di Carlo Ambrosio Setti e Rosario Faggiano, edito da Libreria Editrice Vaticana.
“Una notte sognò padre Luigi Gaburlotto – un parroco veneziano proclamato Beato il 16 maggio 2015 dal Patriarca di Venezia – e questi le diceva di “Alzarsi e camminare”. Maria Grazia, dopo quindici anni di infermità fisica, una mattina, come nulla fosse, si alzò e andò a fare la spesa tra la sorpresa di quanti sapevano delle sue condizioni fisiche“, scrive il Sindaco di Celano.
Che così conclude: “Fu accompagnata diversi anni fa da don Carlo Ambrosio Setti e il suo amico Claudio a Celano. Era il 25 aprile, Festa della Liberazione. Quel giorno per caso incontrarono Gianvincenzo Sforza che si interessò alla ricostruzione delle sue origini celanesi attraverso documenti e testimonianze che nel 2013 le valsero la consegna delle “Chiavi della città di Celano”. Qualche anno fa aveva espresso la sua volontà di esser sepolta a Celano a cui negli ultimi anni si era particolarmente legata. Questo suo desiderio verrà esaudito sabato“.