Celano – “C’é un filo sottile che lega il Giro d’Italia all’identità del nostro Paese. La corsa in rosa non é, infatti, soltanto una gara sportiva ma anche un viaggio che si addentra nei paesaggi e nei territori per raccontarne bellezza e valori, storia e cultura. Proprio per questo, durante la tappa che lo scorso 16 maggio ha portato i corridori da Castel di Sangro a Campo Felice, in occasione dell’attraversamento del centro abitato di Celano, il cronista, in diretta televisiva, ha parlato di Tommaso da Celano, narrando della sua amicizia con San Francesco, di cui anche fu Primo Agiografo, e menzionando la sequenza in lingua latina a lui attribuita, quel “Dies Irae” che é stato fonte di ispirazione musicale di grandi compositori di ogni epoca: da Mozart a Verdi, passando per Donizetti, Berlioz, Cherubini, Dvorak e molti altri” scrive il Comune di Celano.
“Un omaggio speciale e del tutto inaspettato che ha riempito di orgoglio il popolo celanese ma soprattutto l’attuale Amministrazione che nello scorso mese di gennaio ha accolto con entusiasmo il progetto ideato e presentato dall’attore Corrado Oddi. Quest’ultimo sarà anche l’interprete protagonista del docufilm sulla vita di Tommaso che sarà girato in parte anche nel centro marsicano, luogo natale del Beato” continua.
“Il Comune di Celano ha già finanziato realizzazione del soggetto e della sinossi. È stato, altresì, richiesto un contributo economico alla Regione, alla Provincia dell’Aquila, al Ministero dei beni culturali, a istituti bancari, fondazioni e a diverse aziende locali. Anche il GAL (Gruppo di Azione Locale) ha manifestato interesse alla realizzazione di tale progetto. D’altronde, la realizzazione di un docufilm sul territorio porterebbe alla città di Celano lustro e notorietà, valorizzandola sotto un punto di vista non solo socio culturale ma anche e soprattutto turistico” prosegue l’Amministrazione celanese.
Nato nel 1185 ed entrato nell’Ordine francescano attorno al 1215, Tommaso conobbe personalmente San Francesco, put non essendo tra i suoi primi discepoli. Dopo una breve parentesi (1121-1225) in Germania per promuovere il nuovo Ordine, tornò in Italia e si tramanda che fu presente alla morte del “poverello di Assisi” nel 1226 e alla sua proclamazione a Santo nel 1228. Del Santo Patrono d’Italia fece un ritratto prezioso, attorno alla sua figura redasse un affascinante manoscritto ma Tommaso é famoso soprattutto per essere stato incaricato da Papa Gregorio IX di scrivere una Vita del santo di Assisi, che, risultata insoddisfacente per una parte dei francescani, sfociò in una seconda redazione: scritti che furono poi sostituiti ufficialmente dalla Legenda maior di Bonaventura di Bagnoregio e condannati alla totale distruzione.