Avezzano – Il primo cittadino, nel suo discorso pronunciato ai piedi del Monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre e all’ombra del Municipio, ha parlato alle nuove generazioni, mettendo alla berlina i ‘portatori d’odio’. “Nel 2004 – ha detto – decadde la leva obbligatoria, provvedimento scellerato. Ci avrebbe aiutato oggi a difendere la cultura del rispetto”.Ripristinare l’etica nei giovani, il senso del rispetto verso il proprio territorio e il sentimento dell’attaccamento sano ed equilibrato verso la propria città e la propria famiglia. Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, questa mattina, nel commemorare i caduti di tutte le guerre con la deposizione della corona d’alloro al Monumento di Piazza della Repubblica e nel salutare e ringraziare le forze armate e di polizia intervenute, nel suo discorso rivolto ai presenti – tra cui tantissimi alunni della Marsica – ha focalizzato l’attenzione sull’importanza della diffusione e della difesa della cultura della pace. “In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e della Festa delle Forze Armate, – ha detto – il mio pensiero va alle piccole caserme, ai corpi con poche unità, che, nonostante le difficoltà, riescono tutti i giorni a mantenere saldo e costante il senso di legalità nei territori. Questa festa è per loro, per aiutare chi opera in divisa a diffondere di nuovo e con nuova linfa l’etica dell’educazione e del rispetto”. Oggi, 4 novembre, amministratori regionali, provinciali e comunali, assieme ai rappresentanti dei Corpi presenti, alle associazioni di volontariato e nel mezzo di una folla in festa e piena di giovani con la bandierina tricolore stretta in mano, hanno rivolto un saluto riconoscente a tutti coloro che hanno lottato e che continuano a lottare per la libertà. “Stiamo ricordando la festa del 4 novembre, Giornata nazionale che, purtroppo, in alcune epoche storiche patì un ingiusto declino. – ha aggiunto il sindaco – La celebrazione, fortunatamente, venne ripresa con maggior vigore dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. I grandi e i piccoli avvenimenti negativi della storia, infatti, – ha continuato Di Pangrazio – fanno da monito e da esperienza, contribuendo a ringiovanire un’attenzione lucida nei confronti del futuro. Stiamo vivendo adesso un’epoca incerta, in cui si fa sempre più fatica a sentir pronunciare la parola pace, anche dagli stessi potenti della Terra. I nostri giovani hanno bisogno di vedere un’Italia diversa, coesa e pacifica, bella e solare. I nostri ragazzi devono imparare ad individuare i cosiddetti ‘portatori d’odio’, che rovinano il senso di comunità e di benessere. Questi vanno richiamati e, se serve, sanzionati concretamente e senza remore. Nel 2004, con la Legge Martino, il servizio di leva obbligatorio in Italia venne sospeso. Mossa scellerata, perché ha rischiato di far perdere definitivamente il valore della divisa e la riconoscenza nei confronti di chi riesce a tenere in tranquillità il luogo dove viviamo e di chi ha sempre dimostrato di gestire ottimamente missioni di pace in ogni luogo; è venuto meno il rispetto per chi indossa un’uniforme. Quel senso di educazione va ripristinato. Ai ragazzi di questa generazione, dico: state vicini a mamma e papà, avanzate le vostre rimostranze se lo ritenete giusto ed opportuno, ma pensate alla fortuna di essere felicemente al sicuro nelle vostre case. I ragazzi hanno il diritto di arrabbiarsi, ma per denunciare soprusi e mancanze, per far sì che tutti possano dire la loro senza provare la paura. La pace è l’unica bandiera universale che dobbiamo difendere, per tutti e ovunque”. Oggi la città di Avezzano si è stretta attorno alle forze armate e alle forze di polizia, rinnovando nei loro confronti un senso di fiducia ritrovato. “La guerra – ha aggiunto infine il tenente professor Mario Di Berardino, introdotto dal 1° Capitano Floriano Maddalena, coordinatore della parata e presidente del Consiglio permanente delle Associazioni d’Arma – la respiriamo da lontano grazie a chi, nei secoli scorsi, si è sacrificato per far avverare e mantenere la democrazia. Oggi assistiamo ad immagini atroci e oscene di guerre che si svolgono in terre martoriate ed è per questo che va riconosciuto tutti i giorni l’altissimo coraggio delle nostre Forze Armate, che partono in missione all’Estero per servizi di pace e che tutelano la legalità sul nostro territorio”.