L’Aquila – Il 21 dicembre 2024 alle 18,30, presso il Teatro Studio a Via Ficara – Piazza D’Arti, l’associazione Teatrabile in collaborazione con la CGIL e la FLC CGIL della provincia dell’Aquila propone lo spettacolo Fontamara del Teatro Lanciavicchio.
L’iniziativa è in continuità con la volontà già espressa dalla CGIL e dalla FLC CGIL della provincia dell’Aquila di favorire, attraverso linguaggi artistici e non consueti del sindacato, la diffusione di temi culturali e politici attuali sui quali l’organizzazione lavora quotidianamente e che rispondono alla definizione contenuta nell’articolo 1 del proprio Statuto, soprattutto laddove si afferma che “…la Confederazione Generale Italiana del Lavoro ripudia fascismo e razzismo, sostiene i valori e i principi di legalità e contrasta con ogni mezzo le associazioni mafiose, terroristiche e criminali. Promuove la lotta contro ogni forma di discriminazione, la libera associazione e l’autotutela solidale e collettiva delle lavoratrici e dei lavoratori…”
Non è dunque difficile capire perché la scelta di Fontamara di Ignazio Silone nella trasposizione teatrale del Teatro Lanciavicchio rispetti la volontà di contribuire a diffondere una cultura divergente nei confronti del contesto narrativo del periodo politico e sociale complesso che attraversiamo.
L’universalità e l’attualità dei temi del romanzo di Silone sono chiari sin dal suo incipit, quando l’autore afferma che la storia che si accinge a narrare è già accaduta in altri luoghi e con personaggi diversi ma uguali, perché laddove insistono la sopraffazione, la vessazione, lo sfruttamento e la prevaricazione del forte sul debole, del potente sul cafone c’è un posto che si chiama Fontamara.
Nel Fucino, come nelle campagne dell’agro pontino, nelle capanne degli invisibili come nei barconi dei disperati, nelle zone d’ombra della città, come nelle aule scolastiche.
La CGIL della provincia dell’Aquila lavora da anni proprio con gli invisibili del Fucino che hanno sostituito i cafoni degli anni ’30 del secolo scorso e che sono ancora al gradino sociale più basso della famosa scala graduata di Fontamara che vede gli ultimi sempre perdenti, dileggiati e non rappresentati.
La FLC CGIL della provincia dell’Aquila lavora perché i figli e le figlie di quegli invisibili abbiamo accesso all’istruzione e non subiscano forme di discriminazione e perché non accada mai più che, proprio come leggiamo in Fontamara, uomini e donne debbano avere una coscienza confusa dei propri diritti di cittadinanza non possedendo gli strumenti culturali per comprenderli e debbano percepire l’ingiustizia come ineluttabile.
La scelta di portare Fontamara all’Aquila risiede proprio nella consapevolezza dell’universalità della privazione dei diritti di cittadinanza che in città assume forme diverse e racconta una povertà con cui spesso la città stessa evita di confrontarsi.
La CGIL e la FLC della provincia dell’Aquila non temono il confronto con quella parte della popolazione che sostengono ed accolgono quotidianamente perché si ritrovano pienamente in una frase di Marx che recita: ‘ognuno secondo le sue capacità, ognuno secondo i propri bisogni’.
Comunicato stampa Cgil L'Aquila