L’angolo del Beauty – Bellezza
Cicatrici da acne: per ogni tipologia, il laser, il peeling o il trattamento più appropriato
Poiché non sono tutti uguali o trattati allo stesso modo, abbiamo chiesto all’esperta i metodi migliori per eliminarli caso per caso
E’ appurato che le cicatrici da acne costituiscano spesso un grave e disagiante inestetismo, assai diffuso sia tra i giovani che nelle persone più adulte, e che scagli, assai spesso un duro colpo all’ autostima, costituendo motivo di grande insicurezza, anche nelle personalità apparentemente più solide.
Ecco perché, nell’ambito della medicina estetica, della dermatologia e della chirurgia plastica i trattamenti nella gestione dell’acne sono diventati innumerevoli e diversificati, allo stesso modo di quelli destinati a eliminarne le tracce, ovvero i segni che spesso compaiono dopo la guarigione dell’acne: le cicatrici.
Abbiamo a disposizione molti trattamenti, spesso integrabili gli uni con gli altri, in protocolli specifici per i diversi quadri clinici che possono presentarsi. Andiamo dai peeling con acidi combinati, al needling, ai laser, senza dimenticare la biostimolazione con specifici acidi ialuronici studiati ad hoc.
Con l’aiuto dell’esperta, la Dott.ssa Cristiana Bianca della beauty clinic MarianettiMED di Avezzano, abbiamo analizzato tutte le opzioni possibili.
Quali tipi di cicatrici da acne esistono?
Iniziamo con il considerare che tentare una classificazione delle cicatrici da acne per gravità delle lesioni, può essere di aiuto per creare dei protocolli di trattamento diversificati e specifici per vari quadri clinici assimilabili tra loro per gravità, ciò consente di ottenere risultati più prevedibili e quindi di offrire garanzie di miglioramento più certe a ciascun paziente.
Sommariamente possiamo distinguere le cicatrici in lievi o gravi. Il primo caso è più correlato a “quando un’acne lieve non cistica è stata pocomal gestita ed esita in iperpigmentazioni post infiammatorie che lasciano spazio a qualche lieve depressione cutanea“. Nel secondo caso, le cicatrici gravi sono conseguenza “di acne nodulo cistica altamente produttiva e di lunga durata, che può determinare importati depressioni cutanee ed avvallamenti irreversibili, assai più raramente cicatrici ipertrofiche o cheloidee.”
Per entrare più nel dettaglio, la specialista, chirurgo maxillofacciale ed esperta in medicina estetica facciale, specifica:
I cheloidi: sono cicatrici spesse che escono dalla zona della lesione iniziale, sono più tipiche di altre patologie, ma talvolta possono anche essere esiti di acne pregressa.
Le cicatrici atrofiche: sono le cicatrici più comuni come conseguenza dell’acne e sono caratterizzate da depressioni della cute, dei veri e proprio avvallamenti più o meno profondi, con scarsa elasticità e frequentemente apigmentate.
Le cicatrici ipertrofiche: sono delle cicatrici in eccesso, meno rilevate e meno gravi dei cheloide, spesso di colorito rossastro.
Le iper-pigmentazioni (le macchie): sono dei segni tipici di un esito di acne, spesso accompagnano le cicatrici, in un quadro tipica più frequentemente quelle di tipo atrofico.
Hanno la caratteristica di essere reversibili nella maggior parte dei casi, ma spesso richiedono dei trattamenti domiciliari e ambulatoriali volti ad agevolarne e accelerarne la scomparsa.
Quali trattamenti sono più efficaci per gli esiti da acne lievi e di media entità ?
Secondo la Dottoressa di Marianettimed, le iperpigmetazioni post infiammatorie sono tra le più semplici da gestire “con una accurata e dedicata cosmesi domiciliare e peeling ambulatoriali in serie“. Se coesistono le cicatrici atrofiche lievi, è necessario implementare il protocollo con altre procedure come il needling e la “mesoterapia vitaminica” , più nota come bioristrutturazione dermica.
E quali trattamenti funzioneranno meglio sulle cicatrici profonde?
Ancora una volta, ci sono diverse opzioni al riguardo tra le quali non possiamo non annoverare il laser CO2, in modalità ablativa o parzialmente ablativa, preliminare a successive terapie iniettive con acido ialuronico.
Il laser sarà di aiuto nell’effettuare un resufacing vero e proprio, utile per ridurre gli avvallamenti, stimolare la riparazione del danno dermico ed eliminare le iper-pigmentazioni post infiammatorie tipiche dell’acne, l’acido ialuronico solleverà invece le depressioni residue stimolando la produzione di collagene ed elastina, con ulteriore miglioramento della riparazione dermica.
Per le cicatrici ipertrofiche, assai rare, la specialista consiglia di valutare l “utilizzo di corticosteroidi intralesionali”
Il trattamento più diffuso: il laser
Per i quadri in cui tutte le lesioni descritte coesistono e che sono esito di un acne grave e di lunga durata, il primo trattamento da prendere in considerazione è sicuramente il laser CO2.
“È una delle tecniche che offre i migliori risultati quando si tratta di livellare l’area e stimolarla in maniera controllata“, conferma il chirurgo maxillo facciale.
Il laser CO2, come spiega l’esperta, “funziona riscaldando i tessuti fino al punto di evaporazione dell’acqua. In questo modo è possibile eliminare gli strati superficiali della pelle in modo controllato. Il calore che emette stimola anche gli strati più profondi, essendo efficace per rimuovere cicatrici come quelle causate dall’acne, ed è il più consigliato per i segni molto profondi”.
Quali cure sono necessarie dopo un trattamento laser?
Evidentemente, di fronte a una procedura con queste caratteristiche, è indispensabile accettare un breve periodo di obbligatoria guarigione dal danno creato e di dedicare maggiore attenzione alla nostra pelle, che andrà innanzitutto detersa, idratata e protetta. Quindi preferiamo un periodo libero da eventi mondani fondamentali per il paziente e la stagione invernale.
Avvenuta la riparazione il mantenimento sarà semplice, potrà essere svolto in qualsiasi stagione e giorno, poiché consterà di una beauty routine specifica e di qualche sessione di bioristrutturazione dermica con iniettivi.
Il prerequisito per sottoporsi a questo tipo di percorso ritengo sia sempre la già avvenuta guarigione dell’acne, per evitare inutili ricadute che potrebbero ridanneggiare il derma.
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